A Mosca mostra evento nel segno di Arnault: Pushkin museo al top

"Shchukin. Biography of a Collection"

GIU 17, 2019 -

Mosca, 17 giu. (askanews) – Con questa mostra il Pushkin di Mosca viene incoronato museo più glamour e più importante di Russia, al centro di quello che diventa l’evento culturale dell’anno: “Shchukin. Biography of a Collection” con una guest star di primissimo livello, ovvero l’uomo più ricco di Francia, la terza persona più ricca del mondo e uno dei più importanti collezionisti Bernard Arnault. Le tv russe da giorni non parlano d’altro.

Tra le sale del tempio all’arte figurativa, costruito in una Russia d’altri tempi, ecco una sfilata di stelle di livello mondiale. La direttrice Marina Loshak, con il suo piglio inusuale e brillante, ha fatto evidentemente centro, con qualcosa che rompe qualsiasi cortina politica, e che porta Aleksandra Danilova, la curatrice, nel pantheon dei grandi nomi delle mostre in Europa. Intelligente anche la mossa di portare al proprio fianco il direttore dell’Hermitage di San Pietroburgo Mikhail Piotrovski, mentre l’etarna Irina Antonova, presidente del Pushkin è seduta in prima fila.

Arnault è presidente e CEO di LVMH, il più grande produttore al mondo di beni di lusso che nel 2018 ha registrato entrate per quasi 53 miliardi di dollari. Arnault è anche colui che si è impegnato a donare 200 milioni di euro, o 226 milioni di dollari, per aiutare a ricostruire la cattedrale di Notre-Dame, danneggiata da un incendio.

L’operazione culturale del Pushkin dunque, in un momento così complesso per la Russia, ha una enorme importanza, non solo dal punto di vista del valore dell’esposizione.

La mostra è un po’ un mecenate che si specchia in un altro. Con “Shchukin. Biografia di una collezione”, il Museo di Belle Arti di Pushkin presenta una delle più importanti collezioni di arte moderna europea, che comprende le più importanti tendenze artistiche della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX.

L’esposizione, straordinaria per dimensioni e contenuto, occupa quasi tutto lo spazio del museo. Il progetto mostra la storia della raccolta di Sergei Shchukin della sua collezione attraverso la sua personalità, la biografia della sua famiglia e il contesto culturale e storico. Qualcuno paragona i fratelli Shchukin ai fratelli Karamazov, ma l’aspetto importante è con con Tretjakov è stato uno dei più importanti collezionisti russ.

Per aiutare a ricreare quel contesto, vengono anche mostrate le collezioni dei fratelli di Sergej Shchukin, Pyotr, Dmitry e Ivan. La mostra include capolavori di Claude Monet, Pierre Auguste Renoir, Paul Cézanne, Paul Gaugin, Vincent van Gogh, Henri Matisse, Pablo Picasso e altri maestri. L’obiettivo della mostra è di far vedere una delle collezioni più grandi del mondo nel modo più completo possibile.

La collezione, che è stata divisa tra i musei di Mosca e San Pietroburgo nel 1948, viene così riunificata da una Loshak sempre più padrona del ruolo di direttrice.L’evento è stato definito un trionfo per la cultura russa.

Parallelamente scorre “Collezione di Fondation Louis Vuitton: Opere scelte”. In collaborazione con una delle principali collezioni al mondo di arte contemporanea Fondation Louis Vuitton, il Museo Statale di Belle Arti Pushkin presenta ai visitatori la possibilità di conoscere le opere più famose di artisti chiave: da Alberto Giacometti, Yves Klein, Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol a Gerhard Richter, Sigmar Polke, Christian Boltanski, Marina Abramovic, Maurizio Cattelan, Andreas Gursky e altri protagonisti.

La mostra comprende 65 opere di pittura, scultura, fotografia, video e installazione. Occupa l’intera galleria d’arte europea e americana del XIX e XX secolo. Tutti questi lavori sono esposti in Russia per la prima volta.

Progetto immenso: due importanti collezioni di arte moderna, che comprendono le più importanti tendenze artistiche del XX secolo e opere d’arte dei più famosi artisti da Henri Matisse a Yves Klein. Le somiglianze e le differenze negli approcci dei collezionisti e l’evoluzione del collezionismo d’arte contemporanea dal XX secolo all’inizio del XXI secolo.