Biennale arte: premi a Belgio, Arthur Jafa e Haris Epaminonda

Menzioni speciali anche a Teresa Margolles e Otobong Nkanga

MAG 11, 2019 -

Venezia, 11 mag. (askanews) – La giuria della 58esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, composta dalla presidente Stephanie Rosenthal e da Defne Ayas, Cristiana Collu, Sunjung Kim e Hamza Walker ha assegnato il Leone d’oro per le partecipazioni internazionali alla Lituania. Ma una Menzione speciale è andata anche al Padiglione del Belgio, che presenta il progetto “Mondo Cane” di Jos de Gruyter & Harald Thys. “Con il suo humor spietato – recitano le motivazioni del premio – il Padiglione del Belgio offre una visione alternativa degli aspetti, spesso trascurati, dei rapporti sociali in Europa. L’inquietante rappresentazione di una serie di personaggi che hanno l’aspetto di fantocci meccanici ispirati a stereotipi di folklore fanno sì che il Padiglione agisca su vari registri creando due, se non più, realtà parallele”.

Il Leone d’Oro per il miglior partecipante alla Mostra Internazionale “May You Live In Interesting Times” è stato assegnato a Arthur Jafa per il suo film del 2019 The White Album”, “che è in egual misura un saggio, una poesia e un ritratto. Jafa utilizza materiale originale e d’appropriazione per riflettere sul tema razziale. Oltre ad affrontare in modo critico un momento carico di violenza, nel ritrarre con tenerezza gli amici e i familiari dell’artista il film fa anche appello alla nostra capacità di amare”.

Il Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante alla Mostra Internazionale è andato invece a Haris Epaminonda “per le sue costellazioni che uniscono in un’attenta costruzione immagini, oggetti, testo, forme e colori, fatte di memorie frammentate, storie e connessioni frutto dell’immaginazione; per mostrarci che la dimensione storica e quella personale possono essere compresse in un intreccio di molteplici significati, potente e duttile al tempo stesso”.

Due inoltre sono le menzioni speciali attribuite quest’anno ai partecipanti: la prima è andata a Teresa Margolles, “per le sue opere acute e commoventi che trattano il dramma delle donne gravemente coinvolte dal narcotraffico nel suo Messico, creando potenti testimonianze che spostano strutture esistenti nel mondo reale alle sale espositive”. La seconda è stata assegnata a Otobong Nkanga, per la sua ricerca continua e carica di ispirazione attraverso i media nella politica della terra, del corpo e del tempo.