FAUST lancia da Torino il format She, testimonianze al femminile

Per reagire a conferenze e talk tutti al maschile

MAG 6, 2019 -

Milano, 6 mag. (askanews) – Gianluigi Ricuperati e il suo gruppo FAUST presentano “She, Turin”, un nuovo format che nasce dalla volontà di non vedere o partecipare più a talk e conferenze a maggior parte maschile se non addirittura ‘all males’. L’idea dello scrittore è di presentare donne di diverse generazioni provenienza ed estrazione che hanno intrapreso iniziative culturali aziendali o sociali in una città ancora troppo ancorata al potere maschile.

Il progetto, che parte da Torino, si trasferirà poi in altre città: “She, Milan”, “She, Florence”, eccetera. Il primo appuntamento viene ospitato da Edit, spazio-concept che unisce la sperimentazione gastronomica e la volontà di favorire la condivisione, ed è sostenuto da Azimut grazie alla collaborazione di Silvia Viglietti e Giorgia Zerboni.

Quattro storie femminili, un salotto nello spazio Loft di Edit, per rinnovare la gloriosa tradizione delle ‘conferenze a casa’, che tanto hanno dato al progresso culturale europeo, dalla Vienna di inizio secolo con Webern e Freud fino alla Parigi occupata in cui gli appartamenti diventavano luoghi di pensiero e ribellione.

Elisa Giordano ha cambiato la sua vita qualche anno fa, passando da una sicura carriera di ingegnere elettronico alla improbabile e imprevista trasferta a Parigi, per lavorare da Saint Laurent. da cinque anni ha fondato il suo marchiò Irrepleceable, capi di cashmere raffinatissimo che fa produrre in Italia e in Nepal, con uno speciale rapporto di sostegno e solidarietà con la comunità di lavoratori di questo prezioso tessuto a Katmandu.

Joan Erakit viene dal cuore d’Africa e dalla grande mela, dal Kenya a New York ha scelto Torino per raccontare il mondo e insegnare. Ora ha deciso di aprire una scuola di scrittura chiamata Open Borders, dedicata a stranieri e migranti.

Menelique è una nuova rivista letteraria e politica, ispirata al modello virtuoso di The Jacobin ma del tutto originale nel suo focalizzarsi sui temi europei e italiani da una prospettiva di sinistra, frutto del lavoro di un collettivo animato tra gli altri da due giovani intellettuali come Irene Costantino e Giovanna Maroccolo.

Susan Finner, vedova del pittore americano David Ruff, ha scelto Torino per lanciare insieme all’artista Valentina Roselli una retrospettiva importante su questo artista newyorchese, grazie alla fondazione Bottari-lattes.