Palazzo Borromeo, un volume per custodire storia 90 anni Patti

Mattarella: consacrare storia ambasciata celebrazione adeguata 90 anni Concordato. Parolin: sua scelta non fu casuale. Conte: da allora ogni anno è sede di rafforzamento dialogo

MAR 16, 2019 -

Roma, 17 mar. (askanews) – Palazzo Borromeo, villino cinquentesco d’angolo in piazze delle Belle Arti a Roma fra via Flaminia e via di valle Giulia di cui era originariamente la foresteria fatta edificare da papa Pio IV per dare un alloggio autonomo nella residenza pontificia fuori porta ai suoi due nipoti Carlo e Federico Borromeo e da 90 anni interrottamente sede dell’ambasciata italiana presso lo Stato Vaticano, si racconta in un nuovo volume fatto stampare dall’Ambasciatore Pietro Sebastiani in occasione dei 90 anni dai Patti Lateranensi Mussolini-Gasparri e dei 35 anni dalla revisione del Concordato Craxi-Casaroli che in quel palazzo ogni anno l’11 febbraio vengono celebrati e rinnovati dall’incontro ai massimi livelli fra Repubblica Italiana, rappresentata da capo dello Stato capo del Governo e ministro degli Esteri e Santa Sede, rappresentata da Segretario di Stato e Presidente Cei. Palazzo Borromeo, ricca di originalità storiche e artistiche catalogate nel volume e illustrate in presa diretta dagli autori delle ricerche lin una serata ad hoc di presentazione nel salone d’onore del palazzo, è l’ unica rappresentanza diplomatica all’estero al mondo che ha residenza nel suo stesso territorio nazionale.

“Il libro – scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella presentazione del volume curato personalmente dall’ambasciatore Sebastiani sotto la guida di Daria Borghese e con i contributi di maestri della storia dell’arte e dell’architettura nazionali ed internazionali quali Christoph Luitpold Frommel, Fausto Nicolai, Lucia Meloni e Pietro Pastorelli oltre che della direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta illustrati dagli scatti fotografici di Massimo Listri- rende rinnovato e giusto onore a palazzo Borromeo, la cui storia è strettamente intrecciata con le vicende storico diplomatiche della Chiesa, dell’Italia e di Roma. I 90 anni dalla Conciliazione e i 35 dalla revisione del Concordato rappresentano un’occasione particolarissima sottolineata dalla nuova edizione di questo libro. Novant’anni anche di vita di una rappresentanza diplomatica in cui, nelle alterne vicende della storia, sono passati i rapporti fra le due sponde del Tevere, in un confronto sempre vissuto nella piena consapevolezza del valore del dialogo e della ricchezza derivante da un sereno approfondimento delle posizioni reciproche”.

“Palazzo Borromeo – ha chiosato per parte sua il presidente del Consiglio Giuseppe Conte- è ben illustrato e valorizzato in questa nuova pubblicazione che esce in occasione del novantesimo anniversario della firma dei Patti Lateranensi e del trentacinquesimo della firma della modifica al Concordato della cui piena attuazione la presidenza del Consiglio resta attivamente e convintamente impegnata in considerazione del ruolo insostituibile che la Chiesa svolge in Italia in campo assistenziale e sociale”.

“La scelta novant’anni fa di palazzo Borromeo come sede della rappresentanza diplomatica italiana per la ripresa dei rapporti con la Santa Sed, posta a sancire visibilmente la ritrovata armonia – ha certificato nel volume il Segretario di Stato vaticano Cardinale Pietro Parolin- non avvenne forse per caso. Un palazzo così simbolico indicava infatti la volontà di riaffermare un legame fra Sede Apostolica e Stato Italiano che affonda le radici nella storia millenaria della Penisola. Significava un superamento di barriere ideologiche estranee al sentire profondo della popolazione ed insieme riaffermare che in Italia fra Stato e Chiesa non ci può essere estraneità. Si trattava di ristabilire un legame che si era interrotto traumaticamente, a beneficio di entrambe e -soprattutto, dei fedeli”. Così come da allora in poi, ogni 11 febbraio, “ritrovarsi ogni anno in quelle vetuste mura cariche di storia è l’occasione per le Istituzioni della Repubblica e i rappresentanti di Santa Sede e Conferenza Episcopale Italiana di portare avanti un dialogo nutrito di reciproco rispetto e considerazione che ha saputo sempre superare i mutamenti dell’assetto istituzionale dello Stato e quelli, più frequenti, di orientamento politico dei suoi Governi che si sono succeduti. Come pure, da parte della Chiesa, ha saputo arricchirsi degli apporti del Concilio Vaticano II”.

Infine, tornando di nuovo di qua del Tevere sul versante istituzionale italiano, “i novant’anni durante i quali palazzo Borromeo ha ospitato la sede della nostra ambasciata in Vaticano – ha messo nero su bianco nel libro il ministro degli Esteri Ezio Moavero Milanesi – sono stati un periodo di costante sviluppo dei rapporti bilaterali fra Italia e Santa Sede, in un’armonica e solida sintonia su pressochè tutte le questioni prioritarie della politica internazionale”. E dunque “sono sicuro valga la pena conoscere meglio palazzo Borromeo, patrimonio d’Italia e di Roma, con la sana curiosità che meritano le cose belle e l’ossequio dovuto alle relazioni speciali che uniscono Repubblica e Santa Sede”.