Tra politica e rifiuti, il romanzo politico di Giovanni Nucci

Il monologo di un immaginario senatore ossessionato da Shakesperare

DIC 4, 2018 -

Roma, 4 dic. (askanews) – Quale capitano oggi potrebbe reggere il confronto con Giulio Cesare? E quale cospiratore riuscirebbe ad opporsi alla tirannia con l’autorevolezza di Bruto? Giovanni Nucci, in “la differenziazione dell’umido e altre storie politiche” (Italo Svevo editore ) torna ad affrontare con le armi della letteratura il grande tema della politica.

«È un tempo con strane inclinazioni, in cui anche le idee più nobili non riescono a portare da nessuna parte, perché non basta digitarle su di uno schermo e perché il modo più semplice per dissiparle è quello di abbassarle alla possibilità di essere espresse da chiunque»

Un libro politico, se si consente alla poesia la possibilità di aggiungere un valore alla gestione del presente. Un vecchio poeta nominato senatore a vita decide di scrivere un discorso da pronunciare al senato. E ripercorrendo il Giulio Cesare di Shakespeare come fosse un esempio distorto della nostra farsesca, o tragica, attualità politica, finisce per identificarsi con la rettitudine di Bruto fino ad assumerne le più drammatiche conseguenze.

«Questo discernimento dei rifiuti è come un primo indispensabile passo per la ricostruzione della coerenza perduta del mondo. Ma è una forma esclusivamente femminile: cioè sono le donne, e soltanto loro, ad averla. Poi magari, anche il resto della popolazione la esercita, per mimesi o per osmosi o per quieto vivere: ma di solito i maschi differenziano senza nessuna consapevolezza politica, per non dire rivoluzionaria».

Giovanni Nucci è nato a Roma, è autore di romanzi, raccolte di versi, racconti per ragazzi. Tra i libri più noti Ulisse. Il mare color del vino (E/O, 2004 – Salani, 2013), E fonderai la più grande città del mondo (Feltrinelli, 2007), Francesco (Rizzoli, 2013), La storia di Tutto (Salani, 2017), E due uova molto sode (Italosvevo 2018).