Teatrino di Palazzo Grassi, partono eventi di “Myself is Another”

Venezia, primo appuntamento il 7 novembre con Romeo Castellucci

NOV 5, 2018 -

Milano, 5 nov. (askanews) – Prosegue il programma di appuntamenti dedicato al tema dell’identità, attorno al quale ruota la mostra “Dancing with Myself” a cura di Martin Bethenod e Florian Ebner, in corso sino al 16 dicembre a Punta della Dogana a Venezia.

Mercoledì 7 novembre il Teatrino di Palazzo Grassi presenta il primo appuntamento di “Myself is Another”, ciclo di talk, proiezioni e performance con artisti e artiste, studiosi e curatori. Gli incontri, a cura di Annalisa Sacchi e Ilenia Caleo, riflettono sulle arti performative contemporanee come espressione di invenzione, proliferazione, incarnazione e camouflage delle identità.

A inaugurare la rassegna il regista teatrale Romeo Castellucci (Cesena, 1960), fondatore della compagnia d’avanguardia Socìetas – Raffaello Sanzio, che alle ore 18.00 incontra la ricercatrice Annalisa Sacchi, docente presso l’Università IUAV di Venezia. A seguire, alle ore 21.00, la proiezione del film dello spettacolo teatrale “Orphée et Eurydice” (Myriam Hoyer, 90′) di Romeo Castellucci, in scena a La Monnaie di Bruxelles nel 2014.

“Orphée et Eurydice” traduce il mito di Orfeo in una riflessione sulla condizione abissale del coma, attraverso un racconto a doppio binario che lega quanto accade sul palco de La Monnaie con riprese e trasmissioni sonore live che avvengono lunga la strada e gli ambienti del Centro di Neurologia di Inkendaal. Euridice è Els, una giovane donna ricoverata a Inkendaal perché affetta da Locked-in Syndrome. Els ascolta con gli auricolari l’esecuzione live sul palco de La Monnaie de l'” Orfeo ed Euridice” di Christoph Willibald Gluck nella versione di Hector Berlioz. Orfeo è invece il pubblico stesso che compie la propria catabasi attraverso una steady cam in soggettiva che percorre in tempo reale il tragitto che conduce sino alla stanza d’ospedale di Els. Si tratta del percorso che quotidianamente Daniël, marito di Els, svolge per incontrare gli occhi dell’amata, l’unica parte del corpo attraverso cui la donna riesce ancora a comunicare con l’amato.

La mitologia e la musica di Christoph W. Gluck divengono specchi in cui si riflette, senz’alcun indugio voyeuristico, la fragilità umana, riconoscendo all’arte “il dovere di pensare la condizioni umana, anche la più estrema” (Romeo Castellucci).

I prossimi appuntamenti con “Myself is Another”: – mercoledì 5 dicembre con l’incontro aperto al pubblico tra la coreografa, danzatrice e ricercatrice svizzera Yasmine Hugonnet e Piersandra Di Matteo, studiosa, drammaturga e curatrice di arti performative. – giovedì 13 dicembre sarà poi la volta dell’attrice e performer Silvia Calderoni in dialogo con Ilenia Caleo, performer e ricercatrice.