Tra fotografia e arte, a Torino la mitologia di massa di CAMERA POP

Hamilton, Warhol, Schifano: una mostra sulle visioni contemporanee

SET 20, 2018 -

Torino, 20 set. (askanews) – La Pop Art si è abbattuta sull’Europa alla Biennale di Venezia del 1964 e oggi, nonostante molte cose siano cambiate, anche nel Sistema dell’arte, quella lezione ha ancora cose da dire. Lo dimostra l’esposizione “CAMERA POP”, che inaugura al Centro italiano per la fotografia CAMERA a Torino e che, con la naturalezza di chi maneggia l’argomento, pone l’accento sul ruolo delle immagini fotografiche nella costruzione dell’immaginario Pop.

“La gran parte delle opere più famose che noi conosciamo degli artisti Pop – ha spiegato ad askanews Walter Guadagnini, direttore di CAMERA e curatore della mostra – nasce da fotografie, la Pop Art nasce con un collage fotografico di Hamilton, che è in mostra, continua con immagini come quella di Marilyn, che nasce da una fotografia, tutto il lavoro di Warhol nasce dalla fotografia, e le varie declinazioni, americana, inglese, italiana, continuano a valutare questo rapporto come un momento centrale dell’individuazione e della trasformazione dell’immagine. Penso per esempio a tutti i lavori di Schifano che proprio nascono molto spesso da fotografie e diventano pura pittura”.

L’esposizione torinese si muove proprio intorno a tre numi tutelari citati da Guadagnini: il britannico Richard Hamilton, che più passano gli anni più prende rilevanza nell’analisi storica; l’americano – ma forse bisognerebbe dire l’universale, Andy Warhol e l’italiano, ma reticente per molti versi, Mario Schifano. Ma attorno ai loro lavori ruotano molte altre storie, e possiamo citare il magnetico “Divertiamoci” di Mimmo Rotella, o la “Mezza bocca” di Claudio Cintoli che è l’immagine simbolo della mostra, e naturalmente, le storiche fotografie newyorchesi di Ugo Mulas.

E il presidente di CAMERA, Emanuele Chieli, ha espresso tutta la propria soddisfazione per il risultato raggiunto. “Una mostra che conferma la capacità progettuale di Camera – ci ha detto – una mostra che conferma il ruolo di Camera via via crescente nel contesto culturale locale e nazionale; una mostra che conferma, ed è una conferma che discende da una precisa volontà, di dialogo con le istituzioni culturali nazionali e internazionali, come è dimostrato da numerose opere che sono in prestito in questa mostra”.

L’esposizione è poi anche l’occasione per provare ad aggiornare la definizione di cosa è stato il movimento Pop. “E’ stato – ha concluso Walter Guadagnini – uno dei grandi modi che ha avuto l’arte per cercare ancora di capire e rimandare al proprio pubblico una visione del mondo e soprattutto una visione del mondo, in particolare quello contemporaneo”.

La mostra “CAMERA POP”, che vanta anche il sostegno di Intesa Sanpaolo, partner fondatore di CAMERA, resta aperta al pubblico della fotografia e dell’arte fino al 13 gennaio 2019.