Usa, auto robot che tacciono

SET 12, 2018 -

Roma, 12 set. (askanews) – (fonte http://www.lautomobile.aci.it) Governo Usa chiama, pochi rispondono. E’ quello che sta accadendo con gli esperimenti sui veicoli senza conducente: l’Nhtsa, l’agenzia americana per la sicurezza stradale, ha chiesto ai costruttori di auto attivi nel settore negli Stati Uniti “report volontari” nei quali vengano descritti i test e i risultati ottenuti con le vetture a guida autonoma. Dei 55 interrogati, solo General Motors, Ford e Waymo hanno presentato la documentazione richiesta.

Una condotta da parte delle case automobilistiche che ha sollevato altri dubbi sulla reale sicurezza dei test, in particolare quelli condotti su strade pubbliche. La decisione di rendere obbligatorio il rilascio di una simile documentazione è da tempo al vaglio dell’amministrazione pubblica, già da prima delle elezioni presidenziali del 2016. Nel frattempo Heidi King, il capo del Nhtsa, si schiera a favore di un approccio non impositivo. Per ora, gli “assenti” si sono limitati a scavalcare le richieste delle autorità statunitensi con risposte circostanziali.

Dichiarazioni volontarie

I tre che hanno risposto (General Motors, Ford e Waymo), rassicurano l’opinione pubblica mondiale, nonostante i recenti fatti di cronaca non siano proprio dallo loro parte: “i test sulle autonome sono monitorati da tecnici a bordo delle vetture”; “Manteniamo una rigorosa attenzione alla sicurezza nella progettazione e nello sviluppo della nostra tecnologia” e ancora: “Gestiremo i nostri veicoli a guida autonoma, fino a quando non saranno in grado di operare in sicurezza e senza conducente”.

Parola agli oppositori

La vicenda ha scatenato gli oppositori del governo Trump. Per molti la colpa ricade interamente sull’attuale amministrazione, colpevole di non aver definito linee guida e standard di sicurezza precisi. “Se ci fosse reale collaborazione tra istituzioni e aziende, ora avremmo a disposizione 55 report dettagliati”, ha accusato John Simpson, direttore della divisione tecnologia della Consumer Watchdog, la più nota associazione statunitense dei consumatori, che ha aggiunto: “Più che impegni concreti, le dichiarazione finora rese note assomigliano piuttosto a slogan di marketing”.