Londra, Royal Academy celebra Renzo Piano: architetto di dignità

Dal 15 settembre la grande mostra "The Art of Making Buildings"

AGO 29, 2018 -

Milano, 29 ago. (askanews) – Una grande mostra nelle nuove Gabrielle Jungels-Winkler Galleries della Royal Academy of Art di Londra celebra l’architetto italiano Renzo Piano, che in questi giorni, lui genovese, ha donato l’idea per un nuovo ponte dopo il tragico crollo del Morandi. Dal 15 settembre nella capitale britannica il pubblico potrà visitare l’esposizione “Renzo Piano: The Art of Making Buildings”, retrospettiva sul lavoro dell’architetto che la curatrice Kate Goodwin definisce maestro “di dignità”, che si concentrerà sulla pratica di Piano, sul suo costruire a tuto tondo, tenendo in gran conto anche la dimensione di spazio pubblico dell’architettura.

La mostra si concentrerà su sedici dei più celebri progetti di Piano, dall’inizio della sua carriera fino al presente, con vere icone del contemporaneo come il Centre Pompidou di Parigi – che, firmato insieme a Richard Rogers, segnò una svolta epocale – o la sede del New York Times nella Grande Mela, ma anche lo Shard che domina il Tamigi e la West Bank a Londra o il Parco della musica di Roma. Attraverso materiali d’archivio esposti raramente, con modelli, fotografie e disegni, la mostra londinese cercherà “di svelare il processo che sta dietro l’idea e la realizzazione dei più noti edifici di Piano”.

In esposizione anche 16 fotografie dell’architetto firmate da Gianni Berengo Gardin, oltre a un film di Thomas Riedelsheimer sul lavoro di Piano. Due documentazioni che si affiancano alla grande isola immaginaria che unisce 100 progetti dell’architetto genovese. Una sorta di Itaca, un tentativo di summa di un lavoro che è progettuale, ma anche ovviamente umanistico, e che forse, in realtà, non ha senso provare a fermare, perché in fondo è una grande corrente creativa lungo la quale anche l’isola continua a muoversi. Perché quello che contava, nella storia di Odisseo, era più il viaggio che non l’approdo finale, o meglio, solo il viaggio “senza fretta” poteva dare valore al ritorno.

La mostra londinese si inserisce anche nelle celebrazioni per il 250esimo anniversario della fondazione della Royal Academy, nata nel 1768 e ancora straordinariamente vitale, come ha dimostrato, solo per citare un caso, l’imperdibile retrospettiva su Jasper Johns – probabilmente il più importante artista vivente – dell’ scorso anno.