Si chiude con una maratona del bacio la 46esima Biennale Teatro

A partire dalla 15 di domenica 5 agosto

AGO 4, 2018 -

Milano, 4 ago. (askanews) – E’ con Kiss me, una “maratona del bacio” nata dalle masterclass di Biennale College – Teatro, in scena al Teatro alle Tese a partire dalle 15.00, che si conclude domenica 5 agosto il 46esimo Festival Internazionale del Teatro diretto da Antonio Latella e organizzato dalla Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta.

Nel corso del Festival, dal 23 luglio al 4 agosto, si sono svolti laboratori di drammaturgia, regia, recitazione, fotografia, arte performativa tenuti da Roberto Latini, Silvia Calderoni, Gisèle Vienne, Guido Mencari, Jakop Ahlbom, Vincent Thommaset, Francesco Manetti e Alessio Maria Romano, Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Il direttore Antonio Latella ha proposto loro un tema, il bacio, attorno a cui lavorare insieme ai 152 giovani artisti selezionati per bando internazionale (per cui sono arrivate oltre 1000 richieste da 30 Paesi diversi).

“Il tema proposto quest’anno ai Maestri di Biennale College – scrive Latella – è quello del bacio. Bacio come gesto entrato a far parte della nostra quotidianità ma anche come atto performativo che sempre si rinnova fino a rendersi irripetibile e unico. Si potrebbe partire da questa domanda: gli esseri umani si sono sempre baciati? E il bacio stesso, o il gesto del baciarsi, ha conservato negli anni sempre la stessa valenza o il suo significato è andato mutandosi con il tempo?” (A. Latella).

I maestri invitati hanno ognuno declinato in maniera diversa il tema del bacio: il regista Jakop Ahlbom si è chiesto se fosse diverso baciarsi nel 1920 rispetto al 1960 o al 1980; l’attrice Silvia Calderoni dei Motus, in collaborazione con Ilenia Caleo, ha condotto uno studio sul famoso film del 1964 di Andy Warhol, Kiss, che con effetto dirompente rompeva le regole hollywoodiane sulla durata dei baci sullo schermo, chiedendosi se oggi un bacio possa avere la stessa forza, se un’azione possa ancora essere un manifesto; le drammaturghe e scrittrici Linda Dalisi e Letizia Russo si ispirano ad uno dei baci più famosi della storia, il bacio di Giuda, per indagare la natura apparente e profonda di un gesto che forse nasconde qualcosa di diverso da un semplice tradimento; l’attore e regista Roberto Latini mette in campo il linguaggio giocando sulle rime – rima baciata, alternata, incrociata, incatenata, equivoca – pensando al bacio come gesto del testo, della parola; l’attore, trainer e regista Francesco Manetti con Alessio Maria Romano hanno trovato il loro punto di partenza nel successo popolare di Straziami ma di baci saziami, ovvero Creola di Ripp; il fotografo Guido Mencari partendo dal bacio ha riflettuto sull’approccio alla narrazione visiva, soprattutto la narrazione del simbolico e la rappresentazione del teatro e del suo linguaggio iconico; i performer e artisti Antonio Rezza e Flavia Mastrella hanno affrontato il senso del bacio con quello del passante in transito per le vie di Venezia; il coreografo e regista Vincent Thomasset ha utilizzato il tema per esplorare com’è possibile entrare in contatto l’uno con l’altro, sempre interrogando la nozione di libero arbitrio, e le condizioni necessarie per esercitarlo; infine Gisèle Vienne regista, coreografa, burattinaia, coadiuvata da Anja Röttgerkamp e Núria Guiu Sagarra è partita dai suoi ultimi lavori per il teatro, ispirati alle tecniche del cinema e quelle del montaggio video, regole di scrittura e di improvvisazione con cui ha esplorato il tema del bacio.

Kiss me è dunque la maratona finale che il 5 agosto vedrà aperti al pubblico in un unico spazio e senza soluzione di continuità gli esiti delle masterclass di Biennale College – Teatro.