Libri, “La pattinatrice sul mare” di Paolo Foschi

Quasi un noir pieno di mistero

APR 10, 2018 -

Roma, 10 apr. (askanews) – C’è la storia di sopra e la storia di sotto come nelle migliori sceneggiature. C’è il racconto appassionato di cui è protagonista Igor Attila, investigatore della Sezione Crimini Sportivi della Questura di Roma ed ex pugile, ma poi c’è anche il sottotesto in cui l’autore Paolo Foschi, giornalista del Corriere della Sera, porta il lettore tra le sue emozioni più nascoste, in quel passato che rivendica la sua missione: quella di riapparire quando meno te lo aspetti come “un tenace inseguitore, un branco di lupi che non molla la presa”.

“La pattinatrice sul mare”, ultimo libro di Paolo Foschi, edito da Giulio Perrone, divertente, ironico e pieno di citazioni, è il sesto della saga di Igor Attila. Prima ci sono stati “Delitto alle Olimpiadi” (2012), “Il castigo di Attila” (2012), “Il killer delle maratone” (2013), “Vendetta ai mondiali” (2014), e “Omicidio al giro” (2015).

Racconta di Claudine Russo, la protagonista che si prepara per le Olimpiadi invernali in Corea e si allena su una piattaforma petrolifera nel Canale di Sicilia, riceve minacce sul web ritenute “molto serie” dai servizi segreti. La protezione della giovane pattinatrice viene affidata ad Igor Attila. Dopo il cliclismo, un altro sport, ma in questo ultimo libro di Paolo Foschi entrano in gioco anche un network televisivo, un magnate russo del petrolio, una banda di ecoterroristi a complicare tutta la situazione. La pattinatrice infatti deve partecipare a un reality tv allestito su una piattaforma in mezzo al mare e sponsorizzato da un petroliere russo, che a sua volta è minacciato da un gruppo di ambientalisti vicini all’ecoterrorismo internazionale. Un intreccio incredibile, degno dI un noir. Infine per rendere ancora più intrigante il caso c’è anche la visita inaspettata di un amore riemerso che rischia di mandare a monte l’operazione: il passato che ritorna, appunto. La storia di sotto, raccontata con grande emozione, messa in luce come fosse la storia di sopra.

L’ex atleta Igor Attila vive nel rimpianto del mancato successo alle Olimpiadi di Seoul, si fa cullare dallo spleen delle canzoni Genio Incompreso (Luigi Tenco), ascolta la musica di Wagner, e nonostante l’avanzare dell’età si stordisce con allenamenti massacranti alla ricerca di improbabili rivincite sportive. Possiede una Honda Hornet 600 ma sperimenta anche la mobilità sostenibile (bici elettrica).

Deve proteggere la pattinatrice sul ghiaccio Claudine Russo minacciata di morte sul web, che alla fine della sua avventura sportiva dedica la sua vittoria, la medaglia d’oro a ” un grande campione che trenta anni fa aveva meritato l’oro alle Olimpiadi di Seoul ma era ritornato in Italia con l’argento”: Igor Attila. Tutto è bene quello che finisce bene. Lo sport prende ma restituisce. Igor e Claudine sono entrati in una comunione profonda, le loro anime per un attimo si sono sfiorate.

Sua moglie Titta invece ha potuto avere tre gemelli con una gravidanza surrogata. “Andiamo in Canada”, aveva detto lei. Erano tornati in cinque, Viola, Jacopo e Niccolò, concepiti nell’utero in affitto di Laureen Nasso, una graziosa studentessa che aveva deciso di pagarsi l’Università così, ma che poi rivoleva i suoi tre figli.