#LeggendoCosaVostra, Social reading che parla di mafia su Twitter

Progetto legato all'antologia Cosa Vostra di Fabio Giallombardo

MAR 19, 2018 -

Milano, 19 mar. (askanews) – Parte dalla Sicilia “Leggo Cosa Vostra”, il progetto di Social Reading per le scuole, legato all’antologia “Cosa Vostra” di Fabio Giallombardo, che ripercorre 150 anni di storia dei rapporti tra mafia e istituzioni. Il progetto di lettura condivisa del testo su Twitter, ideato dalla Social media strategist Carmelinda Comandatore, si rivolge agli studenti delle scuole superiori.

“Il Social Reading – ha spiegato l’ideatrice – è un modo alternativo, conosciuto soprattutto in America, di leggere insieme un libro, utilizzando in maniera più consapevole i social network da ottobre prossimo utilizzeremo Twitter, per offrire alle scuole, che in questi mesi hanno adottato il testo, un modo nuovo per interagire con gli studenti, che potranno commentare i passi scelti, ma proporne anche di propri. E ci auguriamo che da questo progetto nascano, da Nord a Sud, connessioni che vadano oltre il display di un tablet”.

Attraverso i 240 caratteri messi a disposizione da Twitter, verranno condivise sull’account @LeggoCosaVostra delle citazioni del testo, seguendo un calendario prestabilito. Da Milano a Palermo gli smartphone dei giovanissimi potranno essere utilizzati per parlare di mafia sui social, usando l’hashtag #LeggendoCosaVostra.

Il libro, edito da Autodafè Edizioni, arriva dopo un lavoro di ricerca durato quasi un ventennio, in cui Fabio Giallombardo, professore di Lettere al liceo classico di San Benedetto del Tronto, nato a Padova ma cresciuto a Palermo, ha utilizzato lo stile semplice e forte di Pippo Fava, per spiegare ai ragazzi di oggi la vera essenza della mafia, fenomeno spesso frainteso.

“La peculiarità della mafia, nata in Sicilia e diffusasi in tutto il mondo, sta proprio nelle infiltrazioni che da sempre riesce a creare all’interno delle istituzioni – ha affermato l’autore – questo aspetto è guardato con grande imbarazzo dalle istituzioni stesse, ed è per questo che ho voluto indirizzare questo libro alle scuole. Perché voglio che la più importante agenzia formativa del paese, la scuola pubblica appunto, adotti un libro che dica basta a queste connivenze, a questo strizzare l’occhio ai colletti bianchi. Questo era il messaggio di Pippo Fava, un grande scrittore e giornalista ucciso da Cosa Nostra nel 1984”.