Carl Craig al Romaeuropa Festival fonde classica ed elettronica

Il 10 ottobre

OTT 9, 2017 -

Roma, 9 ott. (askanews) – Musica elettronica e musica classica, unite per una sera. Il 10 ottobre al Romaeuropa Festival due generi così apparentemente distanti fra loro si fonderanno con la prima data italiana di “CARL CRAIG PRESENTS VERSUS SYNTHESIZER ENSEMBLE” il nuovo progetto della leggenda vivente della musica techno, il deejay e produttore di Detroit, Carl Craig.

Realizzato in stretta collaborazione con il pianista lussemburghese Francesco Tristano e nato da una primissima esibizione del 2008 presso la Citè de la Musique di Parigi, dove – con il titolo Versus – fu accolto da ben cinque standing ovation, il concerto arriva all’Auditorium Parco della Musica, dopo una prima presentazione europea al prestigioso Sónar Festival di Barcellona.

Icona della musica elettronica, Carl Craig ha cercato, in tutta la sua carriera, di rinnovare la definizione del genere di cui è assoluto pioniere facendosi conoscere come un instancabile sperimentatore e affermandosi come uno dei più importanti punti di riferimento dell’odierna cultura musicale.

Dopo quasi dieci anni di sperimentazioni e rielaborazioni, la collaborazione con Tristano, nata con l’ambizioso intento di tradurre le più celebri tracce composte dallo stesso Craig nel linguaggio sinfonico e orchestrale, riprende vita attraverso “Versus” album pubblicato a maggio dall’etichetta Francese InFine´ e dalla Planet E :”Far interpretare la mia musica a un’orchestra era un mio grande desiderio, un sogno che finalmente si avvera”, racconta Craig. “Quando Alexandre Cazac di InFine´ ha proposto l’idea di realizzare nuove versioni dei miei brani ho avuto l’occasione di poterlo fare con Francesco Tristano, che ha una solida formazione classica alle spalle”.

Sul palco dell’Auditorium questa volta accanto a Craig ci saranno solo tastiere e un gran numero di sintetizzatori, strumenti con cui giocare e dare vita ad un live in cui cinque musicisti, tra cui lo stesso Tristano al pianoforte, si mettono all’opera per un nuovo imprevedibile processo di transcodifica, perché, come spesso ripete il visionario produttore, “il punto è cambiare le percezioni del pubblico, sorprendere le persone, ma anche soffiare via la polvere dalla conoscenza tradizionale della musica senza demagogie, con argomenti nuovi e innovativi”.