“Welcome to Rome”, un emozionante viaggio multimediale nella storia di Roma

Negli spazi dell'ex Cinema Augustus il nuovo progetto di Paco Lanciano

OTT 5, 2017 -

Roma, 5 ott. (askanews) – Un’esperienza unica per capire la grandezza di Roma e ciò che ha rappresentato nel corso del tempo, immergendosi nella sua storia millenaria. “Welcome To Rome” nasce con l’intento di rappresentare un po’ il biglietto da visita della Capitale, a beneficio soprattutto di chi la vede per la prima volta e di chi, come i più giovani, ne scoprirà le meraviglie. Il vecchio Cinema Augustus in Corso Vittorio Emanuele, chiuso e in stato di abbandono da anni, si trasforma completamente offrendo una multiproiezione emozionante e interattiva, una sorta di mappa di riferimento per leggere, conoscere, comprendere e apprezzare meglio una città unica al mondo.

Reduce dallo straordinario successo di “Viaggio nei Fori”, con i percorsi multimediali lungo il Foro di Cesare e quello di Augusto, Paco Lanciano con Welcome to Rome realizza un racconto per immagini nella storia millenaria della città eterna in uno spazio polifunzionale, proprio nel cuore della Capitale. “L’idea – spiega Lanciano, che dal 1993 collabora con Piero Angela in trasmissioni televisive come Superquark, Quark Speciale, Viaggio nel cosmo, Il Pianeta dei dinosauri, per le quali ha ideato e realizzato oltre 250 dimostrazioni sperimentali in studio – è quella di realizzare, per la prima volta in Italia, una grande macchina per raccontare la città, le sue storie e le sue evoluzioni urbanistiche, architettoniche ed artistiche. Il filo conduttore dell’esperienza immersiva è costituito dal racconto, in forma suggestiva ed accattivante, con una voce narrante che accompagna lo svolgersi spettacolare della storia rappresentata per immagini. È letteralmente un viaggio nel tempo, perché ci si trova di volta in volta immersi nelle diverse epoche storiche che hanno caratterizzato l’evoluzione della città”.

Il visitatore compie questo viaggio nello spazio e nel tempo attraverso la storia di Roma in diverse tappe. Nello spazio museale si trovano dieci exhibit interattivi, tra plastici con parti semoventi, vetrine con ologrammi e proiezioni, grandi rappresentazioni e mappe di Roma e dei suoi monumenti nelle varie epoche. La sala per la multiproiezione con il plastico di Roma è l’ultima e spettacolare tappa del viaggio, con immagini proiettate su pareti e soffitto per ripercorrere la storia di Roma, mentre a terra il grande plastico della città si illumina per mostrare l’evoluzione della città nei secoli, dalla Roma antica dei sette mitici Re, attraverso l’epoca repubblicana e imperiale, fino alla Roma dei Papi. Un originale sistema di proiezione regala l’illusione di volare sulla città nelle diverse epoche e di muoversi all’interno di monumenti, palazzi, chiese e piazze. “Un’installazione unica nel suo genere – aggiunge Paco Lanciano, che nella prima settimana di apertura sarà presente ogni giorno – perché le proiezioni si mescolano alle ricostruzioni dei monumenti della Roma antica per far rivivere a tutti la storia di questa città meravigliosa”. L’esperienza di Welcome to Rome è fruibile da tutti i gradi di scuola.

Grande apprezzamento è stato espresso da diverse autorevoli figure. Per Piero Angela Welcome to Rome “è affascinante. Un capolavoro di creatività, precisione, eleganza”. Per Gilberto Corbellini, filosofo, epistemologo e direttore del Dipartimento di Scienze sociali e umane del Cnr, “Paco Lanciano è riuscito nel saper coniugare tecnologie, cultura, divulgazione e buon gusto”. Più articolato il pensiero di Filippo Coarelli, celebre archeologo: “Per la prima volta, Paco Lanciano – dopo le bellissime realizzazioni divulgative del Foro di Augusto e del Foro di Cesare – è riuscito a conciliare l’inconciliabile: una cavalcata attraverso l’intera storia monumentale di Roma, che coniuga il rigore dei documenti e la funzione divulgativa, senza rinunciare a trasmettere l’anima della città rendendola percepibile ad un grande pubblico di non addetti ai lavori; che infine saprà che a Roma non c’è da vedere solo il Colosseo e la Fontana di Trevi! Un’impresa che, al di là della sua funzione didattica, non esiterei a definire di cultura e di civiltà”.