Alle Cinque Terre ponteggi sul “Gigante” sul mare dopo 50 anni

a monterosso la statua sul mare in sicurezza. I lavori saranno conclusi entro fine mese. Confronto aperto sul restauro: cercasi sponsor

SET 13, 2017 -

Cinque Terre (La Spezia), 13 set. (askanews) – Sono iniziati a Monterosso i lavori di messa in sicurezza della imponente statua in cemento del Gigante costruita nel 1910 da Arrigo Minerbi sulla roccia che sovrasta il Circolo Velico e che da allora sovrasta e veglia sul Golfo delle Cinque Terre di cui è diventata un simbolo. Il lavoro di ponteggiatura e messa in sicurezza della roccia e della statuta, affidato dalla proprietà – il notaio veronese Maurizio Mario – alla ditta Queirolo di Levanto sotto la direzione dell’architetta genovese Angela Zattera sarà completo entro un paio di settimane, in funzione anche delle condizioni meteorologiche dei prossimi giorni. Si tratta del primo intervento per salvare “il Gigante” da cinquant’anni fa: l’ultimo restauro conservativo – fatto eseguire dall’altra proprietà De Andreis, risale infatti agli inizi degli anni sessanta Il costo previsto per questa prima fase di nuovi interventi si aggira fra i 20 e i 30 mila euro.

La messa in sicurezza fa seguito alla transennatura della statua e della zona sottostante con relativo divieto di balneazione disposti lo scorso ferragosto dal Sindaco di Monterosso Emanuele Moggia e dalla Capitaneria di La Spezia a seguito di nuovi distacchi di roccia denunciati da alcuni passanti. La ponteggiatura sprint iniziata oggi a Monterosso sotto gli occhi incuriositi di turisti e passanti è frutto della piena e totale collaborazione realizzatasi in queste settimane fra proprietà privata dell’opera, Sindaco di Monterosso e Sovraintedenza ai Beni storici ambientali e artistici di Genova che si sono impegnati a fondo insieme per accelerare il più possibile le autorizzazioni necessarie e dunque l’inizio dei lavori. Gli studi sulla possibilità di intervenire per impedire la scomparsa di un monumento per il quale la Sovraintendenza genovese del Mibact per la regione Liguria ha avviato quest’anno le procedure di vincolo erano iniziati nel 2015. Proprietà e istituzioni sono ora già anche impegnate e al lavoro insieme per valutare possibilità e opportunità che alla fase di messa in sicurezza ne segua anche una successiva di restauro.

Molto dipenderà dalle condizioni effettive del monumento che – dopo una prima analisi frutto di riprese effettutate da un drone che l’ha sorvolata in ogni parte questa estate- sarà ispezionata direttamente da vicino da esperti e tecnici grazie alle ponteggiature di sicurezza da oggi in via di installazione. E molto dipenderà dalla individuazione di uno sponsor, indispensabile per sostenere i successivi eventuali costi. E’ inoltre aperto il confronto sulla opportunità che ove il restauto diventi possibile non si limiti alla sola conservazione dello status quo essendo il monumento già gravemente danneggiato (il corpo di Nettuno è amputato, la conchiglia che portava sulle spalle ridotta a rudere, il tridente che impugnava è scomparso) ma possa prevedere il recupero di almeno una delle parti di statua mancante. Anche questo sarà funzione della presenza di uno sponsor non ancora individuato.