Cos’è il reddito d’inclusione (che arriva dal primo gennaio)

Misura approvata

AGO 29, 2017 -

Roma, 29 ago. (askanews) – Dal primo gennaio arriverà il reddito d’inclusione (Rei), uno strumento di contrasto alla povertà destinato alle famiglie più deboli, circa 660 mila di cui 560 mila con figli minori. La misura, approvata in via definitiva dal Consiglio dei ministri, consiste in un assegno mensile di importo variabile dai 190 fino ai 485 euro in caso di famiglie molto numerose.

Il reddito di inclusione sarà erogato su dodici mensilità, per una durata massima di 18 mesi, a quei nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica. Il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’Isee, in corso di validità, non superiore a 6mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro.

In prima applicazione, in via prioritaria, avranno accesso al Rei i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni. Il Rei, appunto, sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.

Al Reddito di inclusione, attraverso le risorse del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e quelle derivanti dalla razionalizzazione degli strumenti esistenti di contrasto alla povertà, il governo ha destinato 1 miliardo e 845 milioni di euro, incluse le risorse per rafforzare i servizi, a cui si aggiungono anche le risorse a carico del Pon Inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022) per un totale di oltre 2 miliardi di euro l’anno dal 2019.

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