“Tutto quello che vuoi tu”, Derek Sivers si racconta in un libro

La storia del fondatore di CD Baby, uno dei primi negozi online

GIU 16, 2017 -

Milano, 16 giu. (askanews) – “Tutto quello che vuoi tu” è il libro che racconta la storia storia del’imprenditore americano Derek Sivers, fondatore ed ex presidente di CD BABY, uno dei primi negozi di CD online per musicisti indipendenti. Edito da ROI Edizioni, “Tutto quello che vuoi tu” arriva per la prima volta nelle librerie italiane.

Musicista professionista e produttore musicale (nel suo passato anche un’esperienza di clown in un circo), nel 1998 Derek Sivers ha creato CD Baby per caso, con l’intenzione di creare uno spazio dove poter vendere il suo disco senza affidarsi alle major. Alla fine degli anni ’90 non esistevano servizi come PayPal e creare un sito di e-commerce era ancora un lavoro da esperti informatici; Sivers impara così a programmare questo tipo di spazio da solo, diventando in poco tempo, grazie anche al passaparola, il riferimento per musicisti indipendenti che vogliono vendere i dischi online e il fornitore di iTunes, Rhapsody, Yahoo Music, Napster e eMusic. In dieci anni CD Baby passa da zero a 4 milioni di dollari di vendite al mese. Nel 2008 la vende per 22 milioni di dollari a Disc Makers, destinando quasi tutti i proventi al Musician Charitable Remainder Unitrust, un fondo benefico no profit da lui creato a supporto dell’educazione musicale dei musicisti.

“Ho avviato CD Baby sapendo quanto fosse importante creare un mondo perfetto per i musicisti. Lungo il percorso ho capito quant’era importante realizzare un sogno anche per me – racconta Sivers – Quando ho deciso di vendere CD Baby, avevo già abbastanza. Io vivo modestamente. Non possiedo una casa, una macchina e neppure un televisore. Meno cose ho, più sono felice. La mancanza di beni materiali mi lascia l’inestimabile libertà di vivere ovunque in qualunque momento. Perciò non sapevo che farmene dei soldi ricavati dalla vendita dell’azienda. Volevo solo essere sicuro di averne abbastanza per vivere una vita semplice e relativamente comoda. Il resto doveva andare all’educazione musicale perché era quello che faceva la differenza nella mia vita”.