Il tempo e le crisi in una “scatola”: il 2016 di Pamela Diamante

La mostra di The Open Box a Milano curata da Bortoluzzi e Villa

GIU 12, 2017 -

Milano, 12 giu. (askanews) – “Sicuramente questi lavori analizzano il tempo, nel momento in cui un evento riesce a bloccarlo, e quindi a farci capire che al di fuori del nostro mondo simulacro qualcosa sta accadendo”. Pamela Diamante, artista pugliese poco più che trentenne, introduce così la propria mostra “2016” allestita a Milano nello spazio di The Open Box, l’ormai celebre garage dell’arte gestito da Gaspare Luigi Marcone. Una esposizione che ragiona, oltre che sull’idea universale del tempo, anche sulla nostra percezione e sul sovraccarico di informazioni cui, come pubblico, veniamo esposti. Per questo su uno schermo segnaletico vediamo ripercorsi tutti gli istanti dello scorso anno, con dei significativi momenti di pausa, corrispondenti all’attimo in cui si è verificata nel mondo una catastrofe ambientale.

Giulia Bortoluzzi, una delle due curatrici della mostra: In questo caso – ci ha spiegato – noi vediamo il tempo scorrere molto più velocemente rispetto alla durata di un anno, condensato qui in quasi due ore e l’interruzione dura tre secondi, dando la possibilità a chi osserva di percepire questa interruzione quasi come in una crisi, anche fisica”.

Accanto a questo lavoro, il Box ospita anche tre fotografie utilizzate sul Web e legate a eventi catastrofici. Ma, nel caso della prima immagine scelta da Pamela Diamante, associata a un’inondazione accaduta nel 2016, scopriamo invece che si tratta di una fotografia scattata nel 2010. E quindi, come ha sottolineato l’altra curatrice Maria Villa, la questione si sposta sui temi della rappresentazione e della comunicazione.

“Quello che c’è da chiedersi – ci ha detto – è quale sarà il destino delle altre due immagini selezionate, che sono sono state scelte come rappresentative di disastri accaduti nel corso dell’anno 2016 e sono il terremoto di Amatrice e l’alluvione di Haiti”.

In ogni caso ad affascinare è anche, come ogni volta, il modo in cui gli artisti si avvicinano allo spazio di The Open Box, che Pamela Diamante ha affrontato come fosse, parole sue, “una scatola”. “Cosa contiene questo contenitore? Ciò che è avvenuto durante tutto il corso di un anno, il 2016, e quindi – ha concluso l’artista – è una analisi sugli eventi, ma anche su come noi li registriamo”.

La mostra “2016” è visitabile, su appuntamento, fino al 20 giugno.