Milano, riapre museo d’arte decorativa del Castello Sforzesco

Espone oggetti di design ante litteram dall'Alto Medioevo a oggi

APR 11, 2017 -

Milano, 11 apr. (askanews) – A pochi giorni dalla chiusura della Design Week, riapre a Milano, dopo tre anni di studi e ricerche e un anno di lavori, il Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco, completamente rinnovato nell’allestimento e nella scelta delle opere esposte. La struttura, unica in Italia per quantità e varietà delle collezioni e tra i più importanti in Europa nel suo genere, espone oltre 1.300 oggetti di “design ante litteram”, ossia oggetti d’arte in avorio, metallo, vetro, ceramica, tessuto, dall’Alto Medioevo all’Età Contemporanea, che raccontano la creatività applicata all’utensile nella vita quotidiana delle classi agiate, dando ragione delle scelte estetiche dei più importanti centri artistici italiani, europei e mondiali.

Il nuovo allestimento, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cariplo, sottolinea non soltanto le qualità artistiche delle opere in mostra, valorizzate una ad una, ma anche la loro destinazione d’uso, attraverso un racconto della storia sociale e del costume. Si sono mantenute le vetrine esistenti, disegnate dallo studio Bbpr nel 1963, ed è stato applicato un restyling illuminotecnico con luci a led. Il percorso, dall’essere suddiviso per tipologia di oggetti (avori, ceramiche, ecc.), diventa ora un percorso culturale che documenta uno spaccato della nostra storia.

Una sezione, in particolare, è dedicata al Novecento e conserva gli acquisti effettuati dal Comune presso le Biennali e le Triennali delle arti negli anni Venti e Trenta permettono al museo di avere una ricca collezione di ceramiche, vetri e oreficerie di quell’epoca. Tra i vari nuclei, si segnala quello di porcellane e maioliche di Gio Ponti e le oreficerie di Alfredo Ravasco; spicca il fantasioso granchio di Mengaroni; non mancano opere di Arturo Martini e dei più celebri artisti muranesi. Un’altra sezione, quella della Sala Castellana, ospita invece una collezione di vetri Bellini Pezzoli, 50 opere in vetro realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo e databili tra il 1950 e il 2015, raccolte dal collezionista Sandro Pezzoli e concesse in deposito al museo.