Il ritratto e l’impossibile spontaneità: la mostra “Look at Me!”

Fotografia all'UniCredit Pavillion di Milano, fino al 29 gennaio

DIC 19, 2016 -

Milano, 19 dic. (askanews) – Il ritratto come momento di passaggio tra il ruolo di spettatore e quello di attore dell’immagine; il ritratto come spazio dell’incertezza di fronte alla qualità della scena cui si guarda. In UniCredit Pavillion a Milano apre al pubblico la mostra fotografica “Look at Me! Da Nadar a Gursky”, basata sulle opere delle collezioni del gruppo bancario in Austria, Germania e Italia.

“Tu non sai mai – ci ha detto il curatore Walter Guadagnini – se stai guardando un’immagine che è stata costruita in quanto scelta dall’autore o in quanto costruzione fatta secondo delle retoriche tradizionale dell’immagine. Allo stesso tempo il mettersi in posa è una caratteristica istintiva di chi si trova a confrontarsi con lo strumento fotografico”.

In mostra, proprio in ossequio a quel ribaltamento dei ruoli tra l’osservatore e l’osservato, il più grande dei flaneur, Baudelaire, ma anche (un giovane Pistoletto, re degli specchi, e un altrettanto, se non di più, giovane Christo, sorpreso proprio mentre viene fotografato. E Guadagnini parla di una spontaneità impossibile. “Io credo – ha aggiunto il curatore – che su questa impossibilità della spontaneità giochino molti dei fotografi naturalmente più avvertiti e dei fotografi che effettivamente concepiscono la fotografia e in particolare il ritratto come un’opera d’arte”.

Opere d’arte a tutti gli effetti sono, per esempio, gli scatti di Thomas Struth o i film montati partendo da frammenti di altri film da Christian Marclay, in questo caso il celebre “Telephones”. E se al primo piano dell’UniCedit Pavillion si confrontano gli individui e la massa, al terzo una sezione è dedicata proprio al tema della messa in scena, prima di un’ultima, magnetica stanza. “Abbiamo scelto – ha proseguito Guadagnini – una conclusione che tocca da un lato la messa in scena, dall’altro un rapporto con la fisicità, intesa nella sua interezza, quindi anche del corpo, che si conclude con queste straordinarie dieci immagini di Diane Arbus, dove in qualche modo si concentra gran parte della storia del ritratto sia passato che futuro”.

La mostra nello spazio di UniCredit in piazza Gae Aulenti resta aperta al pubblico fino al 29 gennaio 2017.