La strenua chiarezza di Primo Levi, tra scienza e scrittura

Una mostra al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano

DIC 1, 2016 -

Milano, 1 dic. (askanews) – L’esperienza plurale di un uomo e di uno scrittore: il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano presenta la mostra “I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza”, esposizione che ripercorre, attraverso sei sezioni, la molteplicità – in senso calviniano – della personalità e del lavoro dello scrittore e chimico torinese. Il professor Peppino Ortoleva, ordinario di Storia e teoria dei media all’Università di Torino, ha co-curato la mostra: “Volevamo sottolineare – ha spiegato ad askanews – la grande varietà di queste attenzioni che il personaggio Primo Levi, e l’uomo, oltre l’intellettuale, aveva per diversi aspetti del mondo: la scienza; naturalmente l’esperienza terribile di Auschwitz, che lo ha fatto riflettere tutta la vita; e anche la sua curiosità verso molti fenomeni del mondo contemporaneo”.

Dal mestiere di chimico a quello di scrittore, dal tragico viaggio di deportazione e ritorno durante la Seconda Guerra mondiale agli incontri torinesi con Philip Roth, la figura di Primo Levi viene ricostruita a tutto tondo, intorno all’idea centrale della mostra ossia la “chiarezza” del suo sguardo e della sua scrittura. “Era un personaggio estremamente curioso – ha aggiunto Ortoleva – e quello che aveva di straordinario era che a questa curiosità congiungeva una limpidezza di pensiero che qui si legge nei testi brevi che abbiamo voluto citare, ma si sente anche nelle parole di alcune interviste televisive che sono qui riprese”.

In mostra anche aspetti inediti dello scrittore, come alcuni manufatti artistici,presentati da Fabio Levi, direttore del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino e curatore con Ortoleva: “Primo Levi – ha detto – lavorava in una azienda di vernici, che si occupava di produrre vernici isolanti da applicare al filo di rame, che è un filo conduttore dell’elettricità. Lui utilizzava gli scarti del lavoro di fabbrica per realizzare delle sculture molto particolari”.

Dalla farfalla alle edizioni internazionali dei suoi libri, nel museo milanese fino al 19 febbraio si può di nuovo guardare a Primo Levi da un punto di vista più vasto, in grado di abbracciare la complessità di uno dei più grandi scrittori italiani del secondo Novecento.