Biennale architettura: la Danimarca e il bene delle collettività

Un padiglione di prototipi per dare voce a un'arte per i molti

SET 27, 2016 -

Milano, 27 set. (askanews) – Che cosa definisce una collettività. Sicuramente i rapporti socio-politici, i diritti civili, il senso di appartenenza. Ma anche la dimensione della progettazione e il ruolo che gli architetti si assumono nel momento in cui sono chiamati a immaginare spazi ed edifici.

Così, nel padiglione della Danimarca alla Biennale di architettura di Venezia, Boris Brorman Jensen e Kristoffer Lindhardt Weiss, curatori dell’allestimento ai Giardini, hanno indetto una call per selezionare i 130 progetti effettivamente portati in mostra, a testimonianza di una vocazione – che viene definita “infinita” – alla creazione di prototipi che vogliono dare voce alle nuove espressioni architettoniche danesi e che, al tempo stesso, rappresentano un ragionamento concreto sulle istanze sociali in continuo mutamento con cui i progettisti sono chiamati ogni giorno a confrontarsi. E il titolo del padiglione non poteva essere più esplicito: “Art of many and the right to space”.

L’atmosfera, passeggiando a zig zag tra i prototipi, è festosa e propositiva, si sente pulsare il desiderio di contribuire a quella che i commissari del padiglione danese definiscono l’Arte della collettività. Ma si percepisce anche l’urgenza di immaginare soluzioni che necessariamente contengono in sé pure i problemi in continuo mutamento di una società che, dal nostro punto di osservazione piuttosto defilato, tendiamo spesso a immaginare come meno complessa di quanto non sia in realtà.

Però il messaggio che Jensen e Weiss voglio mandare con forza riguarda il costante impegno degli architetti danesi per la promozione della qualità della vita, degli individui, ma soprattutto della collettività. Il rapporto dal fronte di Copenhagen, in ossequio al tema della XV Biennale di architettura scelto dal curatore Alejandro Aravena, testimonia una volontà duplice: da un lato innalzare la qualità dell’architettura, dall’altro promuovere il benessere della comunità.