Ambiente, Forest Sharing di Bluebiloba raggiunge 18 mila ettari

Circa 750 proprietari coinvolti in spin-off Università Firenze

MAR 20, 2023 -

Firenze, 20 mar. (askanews) – Un’adesione pari a 18 mila ettari di bosco in due anni e circa 750 proprietari su tutto il territorio nazionale che hanno aderito alla community di Forest Sharing. E poi progetti nazionali e internazionali, menzioni e premi legati alla sostenibilità. È questo il bilancio dell’ultimo anno di attività di Forest Sharing fatto da Bluebiloba in occasione della Giornata internazionale delle foreste, in programma domani 21 marzo. Spin-off dell’Università di Firenze nato nel 2018 e iscritto nel registro delle start-up innovative, Bluebiloba ha creato il servizio Forest Sharing, ovvero la prima piattaforma italiana di gestione delle proprietà forestali pubbliche e private. Tra gli ultimi progetti di Forest Sharing ci sono la piattaforma dedicata per il Consorzio forestale pubblico Boschi Carnici e l’iniziativa per la gestione delle proprietà boschive private in Canavese, grazie a un progetto finanziato dal Gal Valli del Canavese. “La superficie boschiva italiana occupa 11 milioni di ettari, circa il 37% di tutto il suolo nazionale, un patrimonio prezioso molto spesso trascurato e inutilizzato – spiega Guido Milazzo, socio fondatore e responsabile commerciale di Bluebiloba – per questo abbiamo creato e stiamo lavorando per lo sviluppo di Forest Sharing come strumento digitale ed innovativo per l’aggregazione delle persone, lo sviluppo di progetti condivisi nelle aree rurali l’accorpamento delle proprietà forestali sottoutilizzate o abbandonate, e per la loro gestione sostenibile con gli strumenti della selvicoltura di precisione”. I successi di Forest Sharing sono motivo di soddisfazione anche per Confcooperative Toscana Nord, a cui aderisce Bluebiloba. “Per noi è un grande orgoglio avere tra le nostre aderenti la realtà che ha creato la prima piattaforma di gestione delle foreste”, ha commentato Ritano Baragli, presidente del comitato territorio di Firenze. “Un esempio eccellente -aggiunge- di valorizzazione delle risorse private, di singoli, che con una gestione comunitaria e condivisa diventano ricchezza per tutta la comunità. Ma anche la dimostrazione di come una giovane start up possa creare valore per il nostro territorio mettendo insieme una risorsa tradizionale, come il bosco, e moderne tecnologie di gestione”.