Violenza donne, a Napoli 406 vittime hanno chiesto aiuto ai Cav

In 12 mesi nei sei Centri antiviolenza attivi in città

NOV 25, 2022 -

Napoli, 25 nov. (askanews) – Più di 400 donne in 12 mesi hanno chiesto aiuto ai sei Centri antiviolenza del Comune di Napoli. A rendere noto i dati l’assessore comunale alle Pari opportunità, Emanuela Ferrante, insieme alle operatrici e professioniste dei Cav attivi sul territorio. “È stato un momento di riflessione, di condivisione e di confronto tra enti ed associazioni – ha detto Ferrante a conclusione dell’incontro – per delineare il percorso e le azioni di un piano strategico trasversale che veda tutti coinvolti nella battaglia contro ogni forma di violenza di genere ed uniti nello sforzo di accompagnare le donne verso una condizione di autonomia e di dignità”. “Più di 400 donne in 12 mesi significa più di una donna che chiede aiuto – ha proseguito – e il numero è comunque inferiore rispetto a quelle che ne avrebbero realmente bisogno. Dobbiamo mettere in atto una strategia che possa essere molto più incisiva e che passa sicuramente dai nostri ragazzi che devono sapere quello che accade in un Paese che dovrebbe essere civile che evidentemente, guardando questi numeri, non lo è”. “In circa un anno di lavoro abbiamo accolto 406 donne e c’è poi un altro centro accreditato che lavora su Scampia che ha accolto altre 48 donne. Si tratta di un dato molto preoccupante. Le utenti che arrivano ai Cav sono per lo più disoccupate e il dato che sconforta di più è che ci sono 650 figli, di cui il 60% minorenni. Abbiamo, quindi, tanti minori che subiscono violenza ‘assistita’ e che richiedono l’attenzione nostra e delle istituzioni – ha spiegato Rosa Di Matteo, coordinatrice Centri Antiviolenza di Napoli – C’è bisogno che i Centri antiviolenza lavorino con continuità, i dati dimostrano che sono enti centrali nel contrasto alla violenza, il luogo in cui si acquisisce consapevolezza della condizione in cui si vive. É fondamentale, quindi, che non chiudano e che le donne sappiamo che ci sono posti sicuri dove poter andare”.