Lombardia, ok da Commissione a progetto vita individuale disabili

Il progetto di legge sarà discusso in Consiglio il 29 novembre

NOV 16, 2022 -

Milano, 16 nov. (askanews) – Unanimità oggi in Commissione Sanità della Regione Lombardia, presieduta da Emanuele Monti (Lega), per il progetto di legge a sostegno dei progetti di vita individuale per le persone con disabilità. Il documento, di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale (firmatari sono Fermi, Brianza, Borghetti, Malanchini e Violi) parte da quanto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (Cnrpd), ratificato da parte della Repubblica Italiana (Legge n.18/2009) secondo cui spetta agli Stati garantire a tutte le persone con disabilità il diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale, ovvero il diritto “a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone” e alla “loro piena integrazione e partecipazione nella società”. Il progetto di legge sarà discusso dall’Assemblea lombarda nella seduta di martedì 29 novembre. Tre i principi cardini del provvedimento, di cui lo stesso Presidente Monti è relatore: la libertà di scelta, su base di uguaglianza e pari opportunità con gli altri, del proprio luogo di residenza senza obbligo di vivere in una particolare sistemazione; l’accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria, impedendo l’isolamento sociale o la segregazione; la messa a disposizione dei servizi e delle strutture sociali su base di uguaglianza con gli altri. Approvato anche un emendamento a firma del Consigliere Ferdinando Alberti (M5Stelle) che stabilisce che i destinatari di questa legge sono le persone con disabilità, indipendentemente dalla tipologia di compromissione funzionale, dal livello di intensità del bisogno di sostegno, dal reddito e dal patrimonio posseduti, alle persone con disabilità con una certificazione di invalidità, rilasciata dai competenti organi e che permetta l’iscrizione alle liste di collocamento mirato, oltre che i minori di 14 anni con certificazione di alunno disabile rilasciata dalle specifiche Commissioni definite dalla normativa. “Con l’approvazione di oggi – ha dichiarato il Presidente Monti – portiamo al dibattito in Aula una proposta di legge che intende potenziare la rete dei servizi e dei sostegni sociali, educativi, lavorativi, sociosanitari e sanitari in favore delle persone con disabilità, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di progetti di vita indipendente. Come abbiamo fatto con la riforma della sanità lombarda, anche in questa occasione, vista l’importanza e la delicatezza di questa tematica, sarà favorito un processo partecipativo di costruzione dal basso del sistema di presa in carico della disabilità in Lombardia. La vita indipendente mette al centro il cittadino e anche la politica è giusto che parta da questo presupposto”. La pietra angolare del processo di riforma della proposta di legge è, senza dubbio, il Progetto di vita: il documento, che deve essere individuale, personalizzato e partecipato, viene predisposto dal Comune di residenza su richiesta della persona con disabilità, d’intesa con i soggetti pubblici e privati interessati. Il progetto individuale diventa così una sorta di “mappa esistenziale” della persona con disabilità, individuando le risorse e le competenze necessarie a sostenere il percorso di vita e orientandone l’utilizzo. Ai fini della predisposizione del progetto individuale, si prevede, poi, una Valutazione Multidimensionale della persona con disabilità, evidenziando il contesto e le condizioni di vita, gli interessi, i bisogni, le richieste e le preferenze della persona con disabilità. A suo corredo viene, inoltre, predisposto un budget di progetto, mettendo a disposizione tutte le risorse già presenti e disponibili nel sistema di welfare nazionale, regionale e locale. A supporto dei percorsi di progettazione personale, vengono istituiti i Centri per la vita indipendente, ovvero strutture sociali e professionali che fanno da regia. Accogliendo alcuni emendamenti proposti dal Presidente Monti, il testo prevede che tali Centri siano considerati servizi dei Comuni inseriti funzionalmente negli Ambiti Territoriali dei piani di zona, all’interno della programmazione zonale. Le modalità di funzionamento e gestione dei Centri saranno definiti con successivo provvedimento della Giunta regionale. La norma finanziaria mette a disposizione 2milioni di euro nel biennio 2023-2024.