Gimbe: calano i contagi Covid-19 (-23,5%), i ricoveri (-6,3%) e i morti (-4,1%)

"Sulla gestione della pandemia il governo ha una strategia oscurantista"

NOV 10, 2022 -

Milano, 10 nov. (askanews) – Nella settimana dal 26 ottobre al 1 novembre si registra, rispetto ai sette giorni precedenti, una diminuzione di nuovi casi (-23,5%, 180.517 contro 236.023), dei decessi (-4,1%, 536 contro 559), dei casi attualmente positivi (-11,7%, 441.425 contro 499.999), delle persone in isolamento domiciliare (-11,8%, 434.535 contro 492.661), dei ricoveri con sintomi (-6,3%, 6.658 contro 7.106), dei ricoveri in area medica (-6,3%), mentre restano stabili quelli nelle terapie intensive (232 contro 232). E’ quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che con il presidente Nino Cartabellotta spiega che “per la terza settimana consecutiva si registra un calo dei nuovi casi settimanali con una media mobile a 7 giorni di quasi 26 mila casi al giorno”. Il calo dei nuovi casi riguarda tutte le Regioni (dal -10,2% della Basilicata al -46,8% del Piemonte), così come, ad esclusione di quella di Prato (+2,1%), in tutte le Province si registra una diminuzione dei nuovi casi (dal -4,9% di Brindisi al -53,6% di Biella). L’incidenza supera i 500 casi per 100mila abitanti in quattro Province: Rovigo (591), Padova (584), Venezia (557), Belluno (509). Il Gimbe riferisce inoltre che i decessi sono stati una media di 77 al giorno rispetto agli 80 della settimana precedente. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-2 novembre 2022 in Italia sono state registrate oltre 1,35 milioni di reinfezioni, pari al 6,9% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 26 ottobre-2 novembre è del 16,6% (28.913 reinfezioni), stabile rispetto alla settimana precedente (16,7%). “Sul fronte degli ospedali, i posti letto Covid occupati in area critica, dopo aver raggiunto il massimo di 254 il 17 ottobre, sono scesi a 232 il 1 novembre; in area medica, dopo aver raggiunto il massimo di 7.124 il 24 ottobre, sono scesi a quota 6.658 il 1 novembre” mentre calano i ricoveri in area medica (-6,3%)” ha precisato il direttore operativo del Gimbe, Marco Mosti, sottolineando che “considerato che il 29 ottobre Agenas ha interrotto la pubblicazione dei dati sui tassi di occupazione dei posti letto da parte di pazienti COVID-19, a partire da questa settimana il nostro monitoraggio utilizza il dato settimanale della Cabina di Regia”. Al 3 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 10,4% in area medica (dal 3,4% del Molise al 33,5% dell’Umbria) e del 2,4% in area critica (dallo 0% della Valle D’Aosta al 7,1% dell’Umbria). “Tornano a scendere gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – conclude Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 24 ingressi/die rispetto ai 29 della settimana precedente”. Si registra un calo del numero dei tamponi totali (-15,7%): da 1.410.261 della settimana 19-25 ottobre 2022 a 1.189.544 della settimana 26 ottobre 2022-1 novembre 2022. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 17% (-200.323), e quelli molecolari dell’8,9% (-20.394). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce dall’11,1% al 10,2% per i tamponi molecolari e dal 17,6% al 16% per gli antigenici rapidi. “La pubblicazione dei dati a cadenza settimanale rappresenta un ulteriore tassello della strategia oscurantista del governo nella gestione della pandemia: dal reintegro anticipato dei sanitari non vaccinati al ‘ritiro’ della circolare del ministero della Salute sul piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, al silenzio assordante sulla campagna vaccinale, in particolare sulla somministrazione dei richiami per i più fragili. Una strategia all’insegna della discontinuità politica che risulta in netto contrasto con le raccomandazioni delle autorità internazionali di sanità pubblica (OMS, ECDC) che invitano tutti i Paesi ad essere preparati e pronti a nuove ondate pandemiche”. E’ quanto denuncia il presidente Nino Cartabellotta commentando il consueto bollettino settimanale sul “Monitoraggio della pandemia covid-19” della Fondazione Gimbe di Bologna. In apertura del report, il Gimbe spiega che “venerdì 4 novembre alle ore 14.42 il ministero della Salute ha reso disponibili sul repository ufficiale i dati giornalieri relativi al periodo 30 ottobre-3 novembre. Un compromesso al ribasso, rispetto alle richieste pervenute dal mondo scientifico, che segna un passo indietro del tutto immotivato in termini di trasparenza: il flusso quotidiano dei dati dalle Regioni verso il ministero, infatti, così faticosamente garantito anche nei momenti più bui della pandemia, viene regolarmente mantenuto e pagato con il denaro dei contribuenti, che tuttavia vengono privati della possibilità di accedervi tempestivamente”. “Eppure il Presidente Meloni in Parlamento aveva dichiarato che ‘Il tema del Covid non si affronta con un approccio ideologico, ma con un approccio serio che tenga conto delle evidenze scientifiche'” ha proseguito il presidente del Gimbe, aggiungendo “come si spiega dunque la decisione sui dati della pandemia, che va esattamente in direzione opposta? Le evidenze scientifiche si costruiscono con dati di qualità, aperti, accessibili e aggiornati tempestivamente”. “Inoltre, la decisione di pubblicare i dati a cadenza settimanale è in netto contrasto con la dichiarata volontà del presidente del Consiglio di fornire ‘un’informazione molto più chiara di quella fatta in passato […] e anche lavorando sulla responsabilizzazione dei cittadini che è proprio figlia di un’informazione chiara. Proprio quell’informazione ‘azzoppata’ dalla mancata pubblicazione giornaliera dei dati” prosegue Cartabellotta, spiegando che “in assenza di risposta dal ministro Schillaci alla richiesta ufficiale di ripristino della pubblicazione quotidiana dei dati sul repository ufficiale, la Fondazione Gimbe riprende il monitoraggio indipendente sulla pandemia Covid-19 con i dati relativi alla settimana 26 ottobre – 1 novembre”. Red-Alp/Int13