Sicilia, Schifani: la sanità ha una funzione pubblica da tutelare

Inaugurazione anno accademico Università rumena "Dunarea de Jos"

OTT 31, 2022 -

Roma, 31 ott. (askanews) – “La giornata di oggi dimostra la fortissima integrazione tra pubblico e privato nel mondo della sanità. Il pubblico ha contribuito, con un privato di eccellenza, mettendo a disposizione strutture medico-ospedaliere, perché si possano realizzare lauree con altri Paesi europei per formare giovani che credano nei valori europei e arricchiscano questa provincia delle professionalità sanitarie della quale ha bisogno. Ho voluto essere qui a Enna per testimoniare la condivisione di questo progetto da parte della Regione che ho l’onore di guidare e per manifestare un messaggio ai ragazzi: rimanere nel territorio. L’impegno mio e del mio governo sarà quello di rendere possibile questo desiderio”. Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani presente oggi alla cerimonia di consegna, nell’auditorium “A. Scelfo” di Unikore Enna, delle lauree ai neo dottori in Medicina, e all’inaugurazione dell’anno accademico 2022/23 della Facoltà di Medicina e Farmacia dell’Università rumena “Dunarea de Jos” din Galati. “La sanità ha una funzione pubblica, è un bene da tutelare – ha sottolineato il presidente -. La mia particolare attenzione sarà concentrata sulle aree di emergenza siciliane, in grande sofferenza. Dobbiamo migliorare perché il paziente, traumatizzato, provato fisicamente e psicologicamente, ha il primo impatto con il pronto soccorso e deve trovare luoghi di accoglienza e tempi celeri. Lavorerò nei prossimi cinque anni perché episodi di lunghe attese e difficoltà di accesso possano essere totalmente dimenticate. Sarò sempre vicino a chi soffre, è uno dei miei obiettivi: riconoscere, affrontare e stare vicino a chi vive un disagio sociale. Sono il presidente della Regione ma voglio essere soprattutto il presidente dei siciliani. Ecco perché anche le opposizioni troveranno sempre il mio ascolto. Credo che la Sicilia abbia bisogno di questo: di tornare a credere nella vicinanza delle istituzioni”.