Giansanti (Confagricoltura): urgente arginare effetti della crisi

Presidente a congresso Uila: in Italia costo del lavoro troppo alto

SET 28, 2022 -

Milano, 28 set. (askanews) – “È urgente arginare gli effetti della grave crisi alla quale anche l’agricoltura italiana è fortemente esposta. Crisi dovuta, da un lato, al notevole aumento dei costi di produzione per le imprese e, dall’altro, alla preoccupante erosione del potere di acquisto delle famiglie, e conseguente calo dei consumi, che si sta osservando a causa della ripresa inflattiva”. Lo ha detto oggi il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenuto al VII Congresso Uila, in corso a Roma. Sul fronte dell’occupazione, Giansanti ha posto l’accento sulla necessità di ridurre il cuneo fiscale: “Il costo del lavoro è troppo alto anche rispetto ad altri Paesi UE”. “Noi abbiamo dimostrato responsabilità nel rinnovare il CCNL in un momento difficile perché crediamo nel contratto e nel lavoro regolare” ha continuato il presidente di Confagricoltura, aggiungendo “combattiamo il lavoro nero e lo sfruttamento, ma la legge 199 va migliorata a sei anni dalla sua entrata in vigore: Confagricoltura è senz’altro favorevole alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, ma sono necessari adeguati incentivi alle imprese”. Giansanti ha ribadito la sua preoccupazione per la proposta UE di riduzione dei prodotti fitosanitari e per l’equiparazione delle emissioni delle imprese agricole a quelle industriali per gli effetti che potrebbero generare sul fronte della sicurezza alimentare e sulla tenuta del sistema. “Sicurezza alimentare, digitalizzazione, Agricoltura 4.0 sono elementi indispensabili per continuare a crescere – ha evidenziato – e l’impresa che si rinnova tecnologicamente per coniugare la produttività con la sostenibilità va supportata”. Il presidente di Confagricoltura ha infine esortato il governo ad utilizzare al meglio le risorse del PNRR anche sulle energie da fonti rinnovabili, sui sistemi idrici e la transizione energetica. “Dobbiamo essere attori sulle rinnovabili – ha concluso – gli agricoltori lo sono da tempo con il biogas e il fotovoltaico”.