Covid, Congresso SItI, Brusaferro: Italia oltre 90% vaccinati

Rezza:"Risalita contagi non preoccupante se non aumenta ospedalizzazione"

SET 28, 2022 -

Padova, 28 set. (askanews) – Si è aperto il 55^ Congresso Nazionale SItI, in programma fino a sabato 1^ ottobre, presso “Padova Congress”, con interventi di circa 300 tra relatori, moderatori e discussant. Il Presidente Nazionale SItI, Dr. Antonio Ferro, ed il Presidente SItI della sezione Triveneto Prof. Vincenzo Baldo, hanno aperto la cerimonia inaugurale alla presenza di tutte le figure professionali della Società che agiscono nell’ambito dell’Igiene, della Medicina Preventiva e della Sanità Pubblica, con i saluti dell’Assessore alla Sanità della Regione Veneto Dr.ssa Monica Lanzarin. In collegamento da Genova, contestualmente al Congresso SIML, il Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Ordinario di Igiene ed illustre Socio della Società Italiana d’Igiene, ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “Dal Covid_19 al PNRR: quali prospettive per la Sanità Pubblica”. “Il Covid non è stata solo una pandemia ma anche una sindemia – ha commentato il Prof. Brusaferro – Di fronte al numero di casi e di infezioni, anche agli operatori di sanità pubblica i dati sui vaccini appaiono impressionanti: 12,6 miliardi di dosi somministrate nel mondo e oltre il 90% di popolazione vaccinata in Italia. Ci sono ancora aspetti non chiariti completamente come il long Covid e la circolazione del virus in futuro”. Il Prof. Brusaferro ha anche segnalato l’inversione di tendenza nell’ultima settimana ed ha concluso con un ringraziamento agli operatori per il supporto tecnico durante la pandemia. Il Congresso è entrato nel vivo con una panoramica sulla storia degli interventi in Sanità Pubblica: impatto sull’epidemia e sullo stato di salute della popolazione. Fra i vari interventi in programma, da segnalare quello del Prof. Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute. “La pandemia da Sars-Cov2 – spiega il Prof. Gianni Rezza – ha reso ancora più evidente come sia necessario un approccio multidisciplinare per rispondere ai grandi eventi sanitari. Per questo è fondamentale che una rete di professionalità, saperi e competenze, anche apparentemente distanti, sia attiva in modo permanente, così da poter anticipare o rispondere immediatamente anche a sfide sanitarie impreviste”.Non poteva mancare una riflessione del Prof. Rezza sulla risalita dei contagi di questi giorni: “La risalita dei contagi non è preoccupante finché non aumentano l’ospedalizzazione ed il tasso di riempimento delle strutture più critiche, soprattutto le terapie intensive. Se riusciamo a mantenere bassa la congestione, l’aumento dei contagi è gestibile. È ciò che si chiama convivenza con il virus in una fase post pandemica. Naturalmente è un fenomeno che va monitorato di continuo e con molta attenzione”. Il Congresso sarà anche un luogo “ideale” dove discipline, saperi, modelli formativi e culture consentiranno a tutti di arricchire il proprio “bagaglio personale” per agire sempre con “scienza e coscienza”. Grazie ad un gruppo di esperti dell’Università di Padova, verrà sviluppata l’idea di un nuovo ordinamento sanitario italiano, basato su criteri di razionalità economica e di equità sociale e che mira ad una maggiore partecipazione dei cittadini, nel segno della valorizzazione della Prevenzione e della Sanità Pubblica. “Mai come in questo momento – afferma il Dr. Antonio Ferro, Presidente della Società Italiana d’Igiene (SItI) – l’Igiene e la Sanità Pubblica hanno avuto un ruolo rilevante per l’intera Società e per il benessere socio-economico del Paese. L’emergenza non è finita e ci aspetteranno giorni molto impegnativi. Dobbiamo avere la capacità di riorganizzarci e di rilanciare il tema della Prevenzione ‘a 360 gradi’, di sviluppare una Sanità che sia sempre più vicina al cittadino e che sia, al tempo stesso, sostenibile in un momento storico in cui mancano molti operatori sanitari, in particolar modo medici. I giovani rappresentano la nostra speranza. Durante gli anni della pandemia hanno dimostrato di essere in grado di assumersi responsabilità, con capacità di adattamento straordinarie, grazie anche al ruolo svolto dalle Università nella formazione di tutto il personale sanitario.”