Numero monografico di MicroMega dedicato a “Il cibo e l’impegno”

Realizzato in collaborazione con Slow Food e Università di Pollenzo

SET 16, 2022 -

Enogastronomia Milano, 16 set. (askanews) – Cibo, salute, ambiente, benessere animale, diritti dei lavoratori, agroecologia, biodiversità, food policies, ristorazione collettiva, consumo consapevole, ruolo delle donne: sono questi i temi affrontati nel volume monografico di MicroMega intitolato “Il cibo e l’impegno”. Questo numero 5 della rivista (già disponibile in versione sia cartacea sia digitale) è realizzato in collaborazione con Slow Food Italia e l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), e si apre con un contributo di Carlo Petrini che spiega come l’alimentazione e la gastronomia, se praticate con consapevolezza, portino con sé una componente politica molto importante: perché il piacere, incluso quello gastronomico, è un diritto di tutti che va tutelato e che può innescare mutamenti positivi all’interno delle nostre società. Uscito in occasione di “Terra Madre – Salone del gusto 2022” (dove verrà presentato il 25 settembre), il volume offre un primo focus dedicato al nesso indissolubile fra salute e ambiente. Andrea Pezzana spiega a quali cibi dovremo rinunciare in quest’ottica: quelli processati, ad alto contenuto di sale e zuccheri, nemici giurati del nostro sistema metabolico, che si è evoluto per gestire le carenze alimentari e non gli eccessi. Paola Migliorini si sofferma invece sulla necessità di ripensare il modo in cui il cibo si produce e il ruolo del’agroecologia, un approccio che sostiene la transizione verso sistemi agricoli e alimentari sostenibili e tutela la biodiversità. Proprio alla difesa e promozione di quest’ultima, è dedicato il lavoro di Francesco Sottile che racconta nel dettaglio come essa sia la nostra assicurazione sulla vita. Paolo Pinto fa luce invece sui nuovi approcci giuridici che stanno accompagnando questa transizione, mentre Carlo Catani e Laura Demerciari indicano la strada affinché il cibo “buono, pulito e giusto” non sia un lusso per pochi ma un bene accessibile a tutti. Un secondo focus è incentrato sul cibo fra diritti, etica e politica. Alle condizioni in cui lavora chi coltiva, raccoglie, trasforma, cucina, serve il cibo che troviamo sulle nostre tavole, che consumiamo al ristorante o che ci facciamo comodamente consegnare a casa, sono dedicati gli interventi di Angelo Mastrandrea e Leonardo Palmisano che fanno luce sul mondo dei diritti negati nella filiera del cibo (dai ghetti dei braccianti alle cucine dei ristoranti, a i rider. Nonché una tavola rotonda (a cura di Eugenio Signoroni) tra quattro ristoratrici e ristoratori diversi tra loro per territorio, tipologia di locale e organizzazione del lavoro: Alberto Bettini, Caterina Ceraudo, Tiziana Tacchi e Simone Tondo. Elisa Bianco ci ricorda però che a essere sfruttati per portare il cibo sulle nostre tavole sono anche gli animali. Monica Di Sisto denuncia come finché il cibo verrà trattato come una merce qualunque, nessuna vera transizione sarà possibile e gli appelli per debellare la fame nel mondo continueranno a cadere nel vuoto. Raoul Tiraboschi apre qualche spiraglio di speranza parlandoci delle “politiche locali del cibo” che si stanno sviluppando in alcune città e che, come ci racconta Maurizio Franco, stanno avendo un impatto anche sulla ristorazione collettiva. Infine un saggio di Michele A. Fino sul meccanismo delle Dop e Igp che ha generato un’inflazione certificatoria che ha fatto moltiplicare i prodotti tutelati rendendo la certificazione inutile, se non dannosa. Segue un approfondimento di Nicola Perullo contro la retorica identitaria che pretende di utilizzare il cibo come strumento per dividere, quando il cibo è sempre stato relazione. Chiude un contributo di Cinzia Scaffidi che ricostruisce il rapporto tra donne, agricoltura e produzione di cibo, sottolineando come questo sia ancora un settore patriarcale.