Elezioni, Fridays for Future: mettere al centro la crisi climatica

Appello alla politica: "Deve scegliere da che parte sta"

AGO 6, 2022 -

Elezioni Milano, 6 ago. (askanews) – Mettere la clisi climatica al centro della campagna elettorale. E’ ‘appello lanciato dagli attivisti di Fridays for Future al mondo della politica italiana in vista delle elezioni del 25 settembre in Italia che, evidenzia il movimento, “saranno le prime a svolgersi da quando Fridays for Future ha iniziato le sue mobilitazioni nel 2018. Da allora, si è assistito ad un’enorme presa di consapevolezza da parte della popolazione sul tema della crisi climatica. Questa preoccupazione però non si è riflessa in un reale cambio di rotta della politica italiana, che si è limitata a riempirsi la bocca di parole vuote (“ambiente”, “green”, “sostenibilità”, “2050”). Finora i politici sono riusciti a sfuggire alle conseguenze della loro inaccettabile negligenza. Le misure messe in campo sono state largamente insufficienti e spesso volte a proteggere in ogni modo gli interessi dei grandi colossi energetici come Eni. Queste aziende continuano ad investire nell’estrazione di combustibili fossili e a speculare sull’aumento dei prezzi dell”nergia, lucrando sulla guerra e sul disagio delle famiglie italiane e di altri Paesi: anziché farle pagare per risolvere la crisi che hanno causato, la politica ha assicurato che potessero continuare ad arricchirsi”. Per gli attivisti di Fridays for Future non ci sono dubbi: “Ora che le nuove elezioni si avvicinano, è imperativo che i giornalisti e i cittadini colgano l’occasione per mettere la classe politica di fronte alle proprie responsabilità e obbligarla a scegliere da che parte stare. Il 3 agosto anche la comunità scientifica, che da tempo ci mette in guardia sugli effetti catastrofici della crisi climatica, ha lanciato il suo appello. Decine di scienziati hanno firmato una lettera aperta ai politici italiani (sottoscrivibile online), esortandoli a porre il contrasto ai cambiamenti climatici in cima alla loro agenda elettorale. Ciò non vuol dire solo parlare di transizione energetica ed ecologica, ma anche di misure di adattamento che rendano i nostri territori pronti ad affrontare quei disastri ormai inevitabili a cui stiamo già assistendo quest’estate: siccità estrema, ondate di calore, incendi e fusione dei ghiacciai – di cui l’ultima drammatica manifestazione è stata la tragedia della Marmolada”.