Covid, Galli: prudenza e attenzione in estate. E no a false illusioni

L'infettivologo ad askanews: "Tanti morti? Onda lunga, non è la prima volta"

AGO 4, 2022 -

Coronavirus Milano, 4 ago. (askanews) – Anche se il numero di contagi risulta in costante calo, bisogna comunque continuare a mantenere “prudenza e attenzione” durante l’estate. E soprattutto non dare retta a quelle “sirene che illudono che la situazione sia ormai tranquilla e l’emergenza superata, perchè purtroppo non siamo ancora in questa fase”. Parola di Massimo Galli, ex primario del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano (é andato pensione nell’ottobre scorso), che in un’intervista ad askanews fa un punto aggiornato sulla situazione del Coronavirus in Italia. “La curva epidemica – osserva Galli – sembra il flessione ma ci sono state queste segnalazioni di Centaurus, l’ultima variante, e non sappiamo ancora con assoluta certezza se si è di fronte a qualcosa in grado di diffondersi rapidamente qui da noi come è avvenuto da altre parte ma i dati che ci sono parlano di qualcosa di molto più diffusivo rispetto al passato”. Perciò, è sua la parola d’ordine, “non restiamo ad aspettare l’autunno. Ora le scuole, che rappresentano un grande polmone di diffusione dell’infezione, sono chiuse e in questo periodo si fermano anche molte aziende, molte fabbriche e molte altre realtà di concentrazione di persone e di movimento di lavoratori che vanno avanti e indietro sui mezzi pubblici. Però – puntualizza – abbiamo le concentrazioni balneari, siamo in fase di grande esodo per le vacanze e poi ci sarà il controesodo. Siamo insomma in un periodo in cui masse importanti di popolazioni si muovono da una parte all’altra del Paese”. Ecco perchè “sarebbe il caso di tornare a segnalare prudenza e attenzione, soprattutto da parte delle persone più fragili che non devono esporsi in maniera eccessiva ed è opportuno che facciano la quarta dose di vaccino”. Anche perchè, dati alla mano, il numero di decessi resta elevato. “Non è la prima volta perchè purtroppo i morti rappresentano un’onda lunga di un’ondata precedente e purtroppo la fine del processo si osserva dopo”, spiega Galli. Secondo i dati del bollettino quotidiano del Ministero della Salute, ieri c’è stato anche un aumento dei ricoveri in terapia intensiva. Dato, questo, che “per quanto non significativo ci fa pensare una cosa molto semplice. Che ahimè molti dei casi non vengono denunciati: chi ha l’infezione non fa i tamponi perchè sta andando in vacanza o è già in vacanza. Quindi il risultato è che, a meno che non si abbiano sintomi importanti, non si fa il tampone. O se lo si fa si tiene per sè il dato. Non voglio generalizzare ma se facciamo due più due il risultato è questo: perchè se aumentano i ricoveri in terapia intensiva, a meno di un cambio di passo del virus diventato improvvisamente cattivo, c’è da pensare che manchino un po’ di casi, magari non cpsì pochi, al bilancio complessivo. L’impressione è che ci sia stata una pesante disaffezione nei confronti dell’andare a dire ‘sono positivo’ che evidentemente ha questo tipo di riscontro”. Poi una riflessione sul vaccino. Perchè se è vero, come sostengono i no vax, che ci sono decessi per Covid tra i vaccinati, e altrettanto vero che a rischiare di più è comunque è chi non ha fatto il vaccino. “Il punto – chiarisce l’infettivologo – è che i vaccinati sono moltissimi ma nell’ambito dei vaccinati ci sono quelli che purtroppo hanno uno stato immunitario tale da non consentire loro una buona risposta e purtroppo queste persone finiscono ugualmente per avere dei problemi. Mentre per quanto riguarda i non vaccinati, a parità di età i hanno probabilità di avere una malattia grave e mortale di gran lunga maggiori rispetto ai vaccinati, 10 volte tanto negli ottantenni”. Ecco perchè anche durante l’estate “per lo meno va mantenuto un atteggiamento di prudenza. Cosa che purtroppo non mi pare francamente accada”.