Pesca, WWF: stop alla vendita illegale di “spadini” nel Mediterraneo

Denuncia dell'associazione: "Catture giovanili sono il 24% del totale"

AGO 2, 2022 -

Ambiente Milano, 2 ago. (askanews) – “Un quarto di tutto il pesce spada pescato nel Mediterraneo è costituito da giovanili che in parte vengono venduti a prezzi bassi sul mercato illegale. Questa pratica, che è un vero crimine di natura, danneggia uno degli stock ittici e delle attività di pesca più preziosi della regione, come confermano alcune prove raccolte dal WWF. La chiusura delle attività di pesca nei mesi di ottobre e novembre, quando gli ‘spadini’, individui giovani di pesce spada, vengono catturati maggiormente, ridurrebbe quasi della metà le catture di pesce spada sotto taglia, accelerando il pieno recupero dello stock, con benefici a lungo termine per il nostro mare e i pescatori, oltre che per la sicurezza dei consumatori”. A sostenerlo è il WWF che in una nota si sofferma sul fenomeno legato a una importante specie ‘bersaglio’ delle attività di pesca. Secondo l’associazione ambientalista, “ogni anno nel Mediterraneo vengono pescate circa 9 mila tonnellate di pesce spada, per un valore di oltre 200 milioni di euro. Ma dalla metà dello scorso decennio, quando le catture erano due volte maggiori rispetto a quanto avrebbero dovuto essere per mantenere la popolazione entro i limiti biologici di sicurezza, la popolazione di pesce spada del Mediterraneo è stata sull’orlo del collasso”. Stando a una valutazione scientifica della popolazione di pesce spada del Mediterraneo, condotta dall’ICCAT, prosegue il WWF, “emerge che le catture di giovanili di pesce spada (inferiori a 100 cm) sono ancora circa 24% del pescato totale, una percentuale allarmante. Le prove fotografiche raccolte dal WWF in Italia e in Tunisia mostrano che il pesce spada sotto taglia viene venduto illegalmente in molti mercati ittici. Pesce spada al di sotto della taglia minima stabilita è stato trovato in vendita illegalmente e a prezzi molto bassi sulle banchine dei porti, nei mercati del pesce e agli angoli delle strade a El-Haouaria e Kelibia in Tunisia e a Palermo e Catania in Italia. Qui, solo nel 2020, in 26 operazioni di polizia, sono stati sequestrati almeno 700 esemplari di pesce spada venduto illegalmente, dove il 60% del pesce era costituito da esemplari al di sotto della taglia minima consentita. In 7 operazioni è stato segnalato anche l’uso illegale di reti derivanti, vietate dal 2003 nel Mediterraneo”.