Gimbe: nell’ultima settimana frena la discesa dei contagi

"Crollo" dei nuovi vaccinati, Cartabellotta: attenzione a decisioni azzardate

FEB 24, 2022 -

Coronavirus Roma, 24 feb. (askanews) – Nell’ultima settimana frena la discesa dei nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 (-20,6%) con i tamponi che vanno giù del 19,6%. Mentre si riscontra una riduzione stabile per i ricoveri in area medica (-16,2%), in terapia intensiva (-19,9%), e per i decessi (-15,8%). Questa la fotografia dell’epidemia da Covid-19 in Italia scattata dalla Fondazione Gimbe l’ultima settimana. Il monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva, nella settimana che va dal 16 al 22 febbraio, una riduzione dei nuovi casi di 90mila unità con una incidenza superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti in 72 province. Negli ultimi 7 giorni sono 59mila i nuovi vaccinati con un “crollo” negli over 50 (-44%) e nella fascia 5-11 (-57,1%). Per quanto riguarda, invece, la quarta dose, Gimbe approva la proposta di estetenderla alle persone immunodepresse, anche se oggi, si ricorda, non ci sono evidenze scientifiche per raccomandarla, o meno, nella popolazione generale. L’85,4% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e l’83% ha completato il ciclo vaccinale. Questo mentre 4,9 milioni sono le persone, vaccinabili subito, senza nemmeno una dose e 2,17 milioni di guariti, protetti solo temporaneamente. Per quanto riguarda, invece, il tasso di copertura delle terze dosi sempre Gimbe rileva che si è giunti all’84,9% ma “con nette differenze regionali”. “L’efficacia di tre dosi di vaccino nei confronti della malattia severa rimane elevata: – si legge ancora nel rapporto – per un nuovo richiamo per la popolazione generale sono necessarie ulteriori evidenze scientifiche oltre che l’autorizzazione delle autorità regolatorie”. Osservando i dati, Gimbe lancia, quindi, un “monito” al governo: quello di non procedere all’abolizione di mascherine al chiuso e di non arrivare ad eliminare l’isolamento dei positivi. “La quarta ondata – ha spiegato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – è in piena fase discendente, con evidente riduzione della pressione ospedaliera e dei decessi. Tuttavia, 50mila nuovi casi al giorno, tasso di positività dei tamponi al 10% e quasi 1,3 milioni di casi attualmente positivi dimostrano che la circolazione del virus è ancora piuttosto elevata. In altri termini, se i dati consentono di guardare avanti con ragionevole ottimismo, non è accettabile ‘approfittare’ della fine dello stato di emergenza per confondere le carte in tavola: discesa della quarta ondata non significa circolazione endemica del virus né, tantomeno, fine della pandemia”. “Tali accezioni, infatti – sottolinea Cartabellotta – rappresentano distorsioni della realtà che disorientano la popolazione e rischiano di legittimare decisioni azzardate. Indipendentemente dal termine dello stato di emergenza, al momento è impossibile abolire misure di sanità pubblica come mascherine al chiuso e isolamento dei positivi, indispensabili per consentire la completa riapertura di tutte le attività”. E bisogna già pensare al prossimo autunno-inverno: “Se è ragionevolmente certa una tregua nei prossimi mesi, questo tempo prezioso deve essere sfruttato al meglio per un’adeguata programmazione. Perché – conclude il presidente della Fondazione Gimbe – con il nuovo inverno il risveglio dal ‘sogno collettivo’ potrebbe essere molto brusco”. Gtu/Int2