“Netta flessione dei nuovi casi del 32,3%” (Fondazione Gimbe)

E scendono ricoveri e terapie intensive

FEB 17, 2022 -

La pandemia Roma, 17 feb. (askanews) – Nell’ultima settimana netta flessione dei nuovi casi di Covid (-32,3%), anche se i tamponi “crollano” del 27,8%. Questo mentre scendono ancora i ricoveri in area medica (-14,9%) e in terapia intensiva (-18,7%). Finalmente in calo anche i decessi: 2.172 con un -16% rispetto alla settimana passata. A confermare il trand positivo sul fronte covid nel nostro paese è il report settimanale della Fondazione Gimbe che, invece, sul fronte dei nuovi vaccinati, sottolinea come “non fa presa la stretta sui lavoratori, over 50 a -43,8% negli ultimi 7 giorni” mentre è sono in calo anche le vaccinazioni in fascia 5-11 (-41,7%). Gimbe lancia anche un “monito a governo e regioni”, indicando la necessità di “disegnare ora le strategie per ridurre l’impatto di nuove ondate dopo l’estate”. Il monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva che, nella settimana 9-15 febbraio, si è assistito ad una riduzione dei nuovi casi calati di 209 mila unità. Il numero di province con incidenza superiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti scende da 70 a 14. I ricoveri in terapia intensiva hanno fatto rilevare in calo di 257 unità, ed in area medica di 2.735. L’85,3% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e l’82,4% ha completato il ciclo vaccinale. 5,1 milioni le persone senza nemmeno una dose vaccinabili subito e 2 milioni di guariti che lo saranno nei prossimi 6 mesi. Il tasso di copertura delle terze dosi è all’85,7% ma “con nette differenze regionali”. “La consapevolezza della stagionalità del virus – si legge nel report – impone un’adeguata programmazione durante la tregua dei prossimi mesi per evitare nuovi picchi di ricoveri e decessi nella prossima stagione invernale, tenendo anche conto che con la fine dello stato di emergenza la gestione della campagna vaccinale passerà in mano alle regioni”. “La discesa della quarta ondata – ha affermato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – insieme alle elevate coperture vaccinali e all’arrivo della primavera permettono di guardare al futuro con ragionevole ottimismo, al netto di nuove varianti più contagiose o più gravi. Tuttavia, se da un lato questo permette di allentare progressivamente le restrizioni, dall’altro la consapevolezza della stagionalità del virus impone a Governo e Regioni di utilizzare i mesi di tregua per programmare la campagna vaccinale d’autunno, al fine di evitare nuove ondate di ricoveri e decessi, soprattutto in persone anziane e fragili. Da tenere in conto anzitutto, viste le attuali incertezze sulla durata della copertura della terza dose sulla malattia grave, dell’eventuale necessità di un richiamo prima del prossimo inverno. In secondo luogo, – ha aggiunto Cartabellotta – i non vaccinati (anche se guariti) e i contagiati durante la quarta ondata che non hanno fatto il booster si ritroveranno nuovamente esposti al virus; ancora, il mancato decollo delle vaccinazioni nella fascia 5-11 anni non potrà che ostacolare il normale svolgimento delle lezioni per il prossimo anno scolastico. Infine, con il verosimile termine dello stato di emergenza, l’organizzazione della campagna vaccinale passerà interamente in mano alle Regioni, con il rischio di enfatizzare le attuali difformità in termini di performance. Ecco perché, al di là della querelle su green pass e mascherine, è fondamentale – ha concluso il presidente di Gimbe – volgere già adesso lo sguardo sullo scenario del prossimo autunno-inverno, verosimilmente caratterizzato dalla ripresa stagionale della circolazione virale parallela al declino delle coperture vaccinali. Un ‘film’ che, peraltro, andrà in onda in un clima di campagna elettorale per le politiche del 2023”. Gci/Int9