Covid, Gimbe: contagi in calo del 27,9% e lenta discesa ricoveri

Ma non cala il numero dei decessi

FEB 10, 2022 -

Coronvirus Roma, 10 feb. (askanews) – Inversione di tendenza sul fronte coronavirus nel nostro paese. A certificarlo anche la Fondazione Gimbe che nel suo report settimanale parla, negli ultimi 7 giorni, di contagi in calo del 27,9%, e di una graduale seppur “lenta discesa” dei ricoveri in area medica (-7,7%) e delle terapie intensive (-11,2%), “ma non di calo del numero dei decessi”. Per quanto riguarda i nuovi vaccinati, però, si assiste, sottolinea ancora Gimbe, ad un “ulteriore crollo” nelle fascia 5-11 (-35,2%) e negli over 50 (-41,6%) e di tamponi ridotti del 15,5%. Dati, quindi, secondo la Fondazione, che “legittimano un cauto ottimismo ma non mosse azzardate”. Più nel dettaglio, il monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva, nella settimana 2-8 febbraio, una riduzione dei nuovi casi di 250 mila unità, “sia per la minore circolazione del virus, sia per la riduzione dei tamponi”. In 70 province l’incidenza resta, comunque, superiore ai 1.000 casi per 100.000 abitanti. Scendono anche i ricoveri in terapia intensiva (-173) e in area medica (-1.536), mentre rimangono stabili i decessi (+0,2%) che continuano a registrare “numeri elevati” (2.587). L’85,4% della popolazione ha, comunque, ricevuto almeno una dose di vaccino e l’82% ha completato il ciclo vaccinale. 7,1 milioni di persone non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 1,8 milioni guarite da meno di 180 giorni e 5,3 milioni vaccinabili. Il tasso di copertura di terze dosi è arrivato all’83,5% “con nette differenze regionali”. Questo mentre, nonostante l’obbligo imminente per accedere ai luoghi di lavoro, crollano i nuovi vaccinati nella fascia over 50. “Eccesso di ottimismo e disinformazione non contrastano l’esitazione vaccinale – nota nel suo Report Gimbe – e rischiano di legittimare decisioni rischiose come l’abolizione delle mascherine al chiuso”. Roma, 10 feb. (askanews) – “Siamo nella fase discendente della quarta ondata – conclude il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – ma la riduzione della circolazione del virus è sovrastimata da una minore attività di testing, il calo della pressione sugli ospedali è lento e spesso irregolare e la curva dei decessi ancora non accenna a scendere. A fronte, però, di elevate coperture vaccinali, booster incluso, e dell’arrivo della primavera, i dati legittimano un cauto ottimismo finalizzato al graduale allentamento delle misure”. “Tuttavia, con l’avvicinarsi della scadenza dello stato di emergenza, la cui estensione non è più giustificabile in Parlamento, – spiega ancora Cartabellotta – si stanno insinuando nel dibattito scientifico e politico termini che nulla hanno a che vedere con la situazione attuale: dalla circolazione endemica del virus addirittura all’imminente fine della pandemia. Distorsioni della realtà molto pericolose – conclude – perché eccesso di ottimismo e disinformazione se da un lato non aiutano a contrastare l’esitazione vaccinale, dall’altro rischiano di legittimare decisioni azzardate e rischiose, come la decadenza dell’obbligo di mascherina negli ambienti chiusi”.