Partite degli Europei sul web: oscurate oltre 600 piattaforme pirata

Blitz della Guardia di Finanza

GIU 18, 2021 -

Europei Milano, 18 giu. (askanews) – Sono stati sequestrati e oscurati oltre 600 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming che trasmettevano su internet le partite degli europei di calcio. La nuova importante operazione contro la pirateria audiovisiva, condotta dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, è scattata nell’ambito di un’indagine diretta dalla procura di Napoli che ha acquisito l’elenco completo con i dati identificativi delle centinaia di migliaia di persone che utilizzano la cosiddetta “IPTV” (Internet Protocol Television) in ambito mondiale. L’attività ha avuto origine dalla Uefa che, in qualità di titolare dei diritti di trasmissione dell’evento, segnalava la proliferazione di portali dediti allo streaming illegale delle partite in prossimità dell’inizio della manifestazione calcistica europea. Le preliminari attività, riferisce una nota, hanno riguardato l’identificazione il monitoraggio dei servizi e delle risorse Iptv e streaming illegali a partire dalla cerimonia inaugurale di Roma dello scorso 11 Giugno. E’ stato così smascherato un articolato sistema basato su piattaforme informatiche di ultima generazione, alimentate simultaneamente da numerose “sorgenti di contenuti” in Europa in grado di “trasformare” i segnali audiovideo protetti da diritto d’autore in flussi dati sistematicamente da redistribuire in tutto il mondo. Singolare la circostanza che, interrogate le singole risorse informatiche, numerose restituissero sul browser il messaggio “Xtream Codes Reborn” che riporta alla nota piattaforma pirata mondiale smantellata nel 2019. Completata la prima fase investigativa è stato configurato un innovativo sistema di tracciamento che ha consentito di individuare compiutamente tutti i fruitori dei flussi pirata. In occasione del palinsesto di ieri, 17 Giugno (ove in Italia due partite erano trasmesse in esclusiva in Pay-Tv), tutti gli utenti collegati hanno quindi visualizzato all’improvviso sui propri dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente visionando il programma era stato sottoposto a sequestro ed i loro dati di connessione rilevati. I responsabili dei servizi pirata rischiano ora la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa fino a 15.493 Euro. Quanto, invece, agli utenti finali, riceveranno automaticamente una rilevante sanzione amministrativa per un importo che può arrivare fino a 1.032 euro. fcz/Int9