Stop a pesticidi dannosi, presentato ddl al Senato su agroecologia

Dal sentatore del M5S Fabrizio Trentacoste

MAG 10, 2021 -

Roma, 10 mag. (askanews) – Un ddl sull’agroecologia con una proposta mirata alla ‘conversione agroecologica’ dell’agricoltura nazionale, in grado di assicurare una produzione agroalimentare in linea con le indicazioni europee relative al Green Deal e delle politiche ‘Farm to fork’, di rispetto dell’ambiente, della salute e dei diritti di agricoltori e consumatori, tra l’altro, vietando, l’utilizzo dei fitofarmaci più inquinanti. Il ddl è stato presentato oggi al Senato dal senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste, ed è frutto di una collaborazione con la deputata all’Ars Valentina Palmeri e con l’agronomo Guido Bissanti, esperto e saggista sullo sviluppo sostenibile e sull’agricoltura umanistica

“Stop ai pesticidi più dannosi per l’ambiente – spiega Trentacoste – Oggi più che mai, occorre adottare sistemi per la produzione agroalimentare che tutelino la salute umana e l’ambiente. Pesticidi e diserbanti, utilizzati principalmente per ottimizzare la produzione e soddisfare la domanda alimentare globale, sono spesso pericolosi inquinanti ambientali, con effetti negativi sulla qualità delle acque, dell’aria, sulla biodiversità e sulla salute umana”.

“L’abuso, di chimica in agricoltura – continua il senatore – rappresenta un fattore di rischio elevato per l’intero ecosistema. Due esempi: il Glifosate, per esempio, è riconosciuto come cancerogeno, eppure, le irrorazioni con questo prodotto vengono effettuate lungo le strade, le linee ferroviarie o in campo agricolo, senza tenere conto del principio di precauzione; gli insetticidi a base di neonicotinoidi, è ormai assodato scientificamente, mettono a rischio le popolazioni di api, eppure vengono usati liberamente in campo aperto. Sono solo due dei pericoli che, se non saranno limitati, porteranno al collasso dei nostri ecosistemi e quindi della nostra capacità di produrre cibo e con ripercussioni gravissime sul sistema sanitario”.

“Abolire nel nostro Paese l’uso di prodotti fosforganici, neonicotinoidi e a base di glifosato e le loro molecole derivate, sia in campo agricolo che nella manutenzione, nella gestione e nel contenimento della vegetazione spontanea, naturale, semi-naturale e forestale – conclude Trentacoste – sarebbe un segnale politico forte, innovativo, in linea con una tendenza globale e una sensibilità ambientale sempre più diffusa, un dovere morale nei confronti delle nuove generazioni, costituendo un salto culturale che ristabilirebbe il corretto rapporto tra uomo e ambiente a tutela degli ecosistemi del Pianeta”.