Albertini rifiuta la candidatura a sindaco di Milano

Come primo atto avrei scelto Sala come mio vice

MAG 6, 2021 -

Milano, 6 mag. (askanews) – Gabriele Albertini si sfila dalla corsa per diventare sindaco di Milano, tanto spinta da Matteo Salvini che proprio nei giorni scorsi lo aveva incontrato per convincerlo a candidarsi tra le fila del centrodestra sfidando il sindaco uscente, Giuseppe Sala. Lo fa con una lettera sul quotidiano Libero, che aveva lanciato un appello affinchè accettasse l’incarico. “Mi sono fermato davanti alla mia famiglia… ‘bicellulare’, (siamo solo in due a vivere insieme) e a mia moglie non potevo infliggere un disagio, per lei così insopportabile, per un terzo quinquiennio – scrive – Ecco allora, che, dopo avervi ringraziato, vi chiedo scusa, miei cari concittadini! Non ho corrisposto alle Vostre attese! Mi sono sottratto alle Vostre richieste ed ho preferito sperare di trascorre, serenamente, con la mia famiglia, finchè ci sarà salute, l’ultimo ottavo di vita media, dopo averne trascorsi sette, anche grazie a Voi, con grandi soddisfazioni. Spero vorrete perdonarmi!”.

Nella lettera, accorata, l’ex sindaco di Milano ringrazia tutti per il sostegno ricevuto in queste settimane “in particolare, il presidente Berlusconi, che non mi ha fatto mancare il suo sostegno e la sua affettuosa amicizia”. E poi però pur sapendo di dire qualcosa “che, forse non piacerà a Matteo Salvini, con me, così coraggioso e generoso, nel sostenere la mia candidatura, nè agli altri leaders del centrodestra” oltre che ai giornalisti di Libero, a partire dal direttore Pietro Senaldi, lancia quella che sarebbe stata la sua idea di squadra per Palazzo Marino: “Se fossi stato candidato e se fossi stato eletto – scrive – ecco il mio primo atto, da sindaco di Milano: chiedere a Beppe Sala d’entrare nella giunta municipale, come vicesindaco, d’unirsi a me nel governo della città, magari, accompagnato da alcuni assessori, suggeriti da lui e/o dalle forze poliche responsabili che lo sostengono”.

Mlo Mlo/Int5