Perché i figli di Vincenzo Muccioli hanno querelato Netflix

A proposito di SanPa

APR 7, 2021 -

Roma, 7 apr. (askanews) – Andrea e Giacomo Muccioli, figli di Vincenzo il fondatore della Comunità di San Patrignano, hanno querelato per diffamazione aggravata Netflix, che ha realizzato il documentario sulla comunità e sulla figura del padre. Lo riporta il Corriere Romagna. ‘SanPa. Luci e tenebre a SanPatrignano’, la docuserie di Netflix che riporta anche lunghi stralci di intervista ad Andrea Muccioli, avrebbe offeso la memoria del padre Vincenzo. “Netflix , grande multinazionale della comunicazione – si legge nella nota dello studio Catrani che difende i figli di Muccioli – ha prodotto e messo in onda in Italia e nel mondo una docu-serie televisiva sulla vita di Vincenzo Muccioli, padre dei nostri due assistiti Andrea e Giacomo Muccioli. Ciò a ben 30 anni dalla di lui morte. I figli del Fondatore di Sanpa lamentano, innanzitutto, come, all’interno della docu-serie, Vincenzo Muccioli venga indicato come misogino e omosessuale. La causa della sua morte, inoltre, viene attribuita all’Aids. Ovvero ad un’infezione da Hiv, contratta a causa del suo stile di vita e dei suoi comportamenti privati. I familiari rilevano che nessuna di tali affermazioni, indiscrezioni, pettegolezzi, presentati a milioni di persone, è vera. Quindi ne lamentano la assoluta falsità. Gli stessi lamentano come si diffami, al di là di ogni legittima opinione sulla vita e l’operato di Vincenzo Muccioli, l’immagine e la memoria di una persona scomparsa, un grande padre ed un uomo che ha dedicato la sua esistenza al Bene, violando altresì i più elementari principi di privacy. Tutto ciò ha investito gravemente la vita dei nostri due assistiti, i figli Andrea e Giacomo”.

Dalla messa in onda della fiction la loro vita privata e quella dei loro familiari (figli, mogli, ecc.) sarebbe stata travolta, da continue domande, richieste da parte di amici, conoscenti, persone comuni, sulla veridicità di quanto affermato e rappresentato nella docu-serie. “Si sono trovati colpiti e feriti in quanto c’è di più prezioso: memoria, reputazione e onorabilità di un padre scomparso”.

“La legge, però, – continua la nota – consente di porre rimedio a questa situazione. Consente di proteggere i privati cittadini dagli effetti, devastanti sulle loro vite, causati da una docu-serie realizzata da un gigante della comunicazione. Dal punto di vista giuridico e dal nostro punto di vista professionale, in questo caso anche umano, la querela che abbiamo presentato per conto dei fratelli Muccioli è nostro avviso ineccepibile. Diffamazione e violazione delle leggi sulla privacy, sono per i famigliari di tutta evidenza. Sarà, peraltro, la magistratura a valutare la sussistenza di violazioni di legge, le eventuali responsabilità penali e a quantificare il danno recato alla memoria di Vincenzo Muccioli e alla vita di tutti i suoi eredi”.

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