Ampliamento centrale elettrica Ostiglia, da Lombardia solo parere

Lo ha precisato l'assessore all'Ambiente in Consiglio regionale

GEN 19, 2021 -

Milano, 19 gen. (askanews) – L’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, è intervenuto in Consiglio regionale per rispondere a un’interrogazione sull’ampliamento della Centrale termoelettrica di Ostiglia (Mantova) e sulla installazione, in un’area esterna al corpo della Centrale termoelettrica esistente, di proprietà di EP Produzione, di un nuovo ciclo combinato (Ccgt) alimentato a gas naturale. “In realtà – ha detto l’assessore – si tratta di una procedura nazionale, per la quale Regione Lombardia dovrà solo formulare il proprio parere al Ministero sulla base dei contributi e delle integrazioni chieste al proponente”.

“La realizzazione di un nuovo gruppo nell’area della Centrale – ha chiarito Cattaneo – non raddoppierà la capacità, come erroneamente sostenuto nell’interrogazione, ma sostituirà una sezione che verrà spenta. E sarà realizzata su un’area che in passato era usata come parco serbatoi, distante dall’abitato. Si tratta inoltre di un intervento che prevede miglioramenti ambientali sui gruppi esistenti. Il progetto prevede nel suo complesso un aumento della potenza di circa un terzo: da 2120 Mwt a 2892 Mwt e una riduzione significativa delle emissioni in atmosfera”.

“All’interno del Piano italiano energia e clima (Pniec) – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente e Clima – è previsto l’aumento della produzione di energia termica di circa 5,4gw entro il 2025, per far fronte al decomissioning del carbone. Ovvero alla graduale eliminazione del carbone dal mix energetico. È in corso infatti una gara a livello nazionale per l’installazione di centrali peacker. Ovvero di quegli impianti capaci di entrare in funzione rapidamente e che sopperiscono al calo di alimentazione della rete elettrica, evitando così rischi di black out”.

“In Lombardia – ha spiegato Cattaneo – in effetti stiamo andando verso l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili e le centrali termoelettriche, che serviranno in futuro, dovranno essere quindi dotate di tecnologie diverse rispetto a quelle ‘tradizionali’. Ovvero in grado di accendersi nei momenti in cui occorre compensare la carenza di fonti rinnovabili e spegnersi quando non servono”.