Consiglio regionale, approvato dopo 7 giorni il “Piano casa”

Con 31 voti favorevoli su 51 presenti, 19 contrari e un astenuto

GEN 14, 2021 -

Cagliari, 14 gen. (askanews) – Con 51 presenti, 50 votanti, 31 favorevoli, 19 contrari e un astenuto, la seduta del Consiglio regionale della Sardegna ha approvato il DL 108 “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio.

Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017″. In sostanza il cosiddetto “Piano casa” per la Sardegna è diventato realtà dopo 7 giorni di discussione.

Tante novità, a partire dagli incrementi volumetrici fino al 50% negli alberghi oltre i trecento metri dal mare. Salva la fascia protetta: all’interno saranno consentite modifiche, con il sistema della demolizione-costruzione, ma senza aumento di cubature e comunque solo a beneficio delle strutture ricettive.

Cambiano le norme sull’agro: entro i mille metri dal mare potranno costruire solo gli agricoltori professionisti, purché titolari di un ettaro; stesse condizioni per gli hobbisti, ma fuori dai mille metri. Il dibattito in Aula è stato spesso aspro, in particolare sulle misure relative all’abitabilità dei seminterrati.

Un parto non facile come testimoniano le dichiarazioni di voto dei consiglieri che si possono leggere di seguito.

Il consigliere del M5S, Roberto Li Gioi, ha annunciato il suo voto contrario definendo il testo “una legge fuorilegge”, criticando gli interventi legati ai seminterrati e interrati. “E’ una legge che rende abitabili i piani interrati senza finestre e inventa la compravendita dei crediti volumetrici. Un abominio giuridico che grida vendetta”.

E’ quindi intervenuto il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, che ha chiesto rispetto per il suo partito e il suo gruppo.

Ha annunciato il voto contrario anche Maria Laura Orrù (Progressisti). La consigliera ha affermato che “si sta approvando una legge che sarebbe dovuta essere una proroga del Piano Casa e che si è invece trasformata in una legge urbanistica, che segue ben altri percorsi, con tutti i problemi che ne deriveranno sia per chi la dovrà applicare sia per i cittadini”.

Per Laura Caddeo (Progressisti) “questa legge dimostra la mancanza di visione del futuro della nostra Isola”. La Sardegna, ha detto, merita di sopravvivere al cemento.

Valter Piscedda (Pd), anticipando il suo voto contrario, ha ricordato alla maggioranza che esisteva già la Legge 8 e che sarebbe bastato prorogarla fino a giugno, così da avere il tempo di elaborare un testo organico. “Questo testo-ha detto-sarà difficilmente utilizzabile”.

Antonio Piu (Progressisti) ha annunciato il voto contrario e ha ricordato che l’Aula è stata impegnata per 13 sedute, con totale di 140 ore, per approvare un testo che sarà di difficile comprensione.

Il consigliere di opposizione ha fortemente criticato il disegno di legge, in particolare, per quanto riguarda gli interventi nell’agro (“case che spunteranno dei deserti non serviranno a niente”), i problemi che dovranno affrontare le amministrazioni comunali, e per gli alberghi e le strutture alberghiere che, da questa legge, saranno penalizzate perché spunteranno le seconde case vicino alle coste in maniera quantitativamente maggiori rispetto a quelli che abbiamo oggi.

Alessandro Solinas (M5S) ha affermato che “quello svolto in aula è stato un dibattito poco edificante nei modi e nei contenuti”. Il consigliere ha annunciato il voto negativo evidenziando che la “legge va a vantaggio di pochi e non creerà né sviluppo, né progresso. Una legge che crea false aspettative, visto che sarà sicuramente impugnata”.

Voto contrario anche da parte di Eugenio Lai (Leu) che ha elencato i motivi del suo giudizio negativo sul testo. Il consigliere ha sottolineato, in particolare, che si tratta di una legge che va a vantaggio di pochi;

che vuole trasformare le stalle in seconde case, che consentirà agli imprenditori più ricchi di speculare, che va a vantaggio dei furbi, che svilisce la pianificazione comunale, che è “un’accozzaglia di norme particolari pensate ad hoc e anche mal scritte”.

Per Massimo Zedda (Progressisti) “è stata un’occasione persa perché il Consiglio avrebbe potuto parlare di sviluppo e impostare una nuova legge urbanistica”.

Il consigliere ha ribadito che la legge sarà sicuramente impugnata dal Governo, che potrebbe anche chiedere alla Corte Costituzionale di bloccarne gli effetti, visto che si tratta, ha continuato, di una legge che “potrebbe produrre drammatiche conseguenze per l’ambiente, per le tante cittadine e cittadini e per le imprese. Zedda ha annunciato il voto contrario.

Per Desiré Manca (M5S) è una legge a cui mancano soltanto “nomi, cognomi e indirizzi”. Una legge che, con la scusa di creare lavoro e di rilanciare l’edilizia, ha detto, di fatto autorizza l’abitabilità dei seminterrati e, “cosa molto più grave degli interrati”.

Per Manca la maggioranza ha creato il mercato delle volumetrie che aumenterà il divario tra ricchi e poveri. E ha evidenziato, annunciando il voto contrario, che la maggioranza non ha una visione strategica né per quanto riguarda il settore urbanistico, né per quello turistico.

Il presidente della Quarta commissione, Giuseppe Talanas (FI), ha ringraziato tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, che compongono la commissione, per l’importante lavoro svolto. E ha aggiunto che non ritiene il testo una legge frettolosa, perché da quando è stata assegnata alla sua commissione “una squadra di legislatori ha lavorato ininterrottamente”.