##Operazione antimafia in provincia di Agrigento, 12 arresti

Scoperto nuovo gruppo criminale autonomo rispetto a Cosa nostra

GEN 13, 2021 -

Palermo, 13 gen. (askanews) – Operazione antimafia stamani in provincia di Agrigento. I carabinieri del comando provinciale hanno arrestato 12 persone fra Licata, Palma di Montechiaro e Favara 12 persone, ed eseguito complessivamente 35 misure cautelari. L’operazione, denominata “Oro bianco”, è stata coordinata dalla Dda di Palermo. In manette ci sono i fiancheggiatori di Giovanni Brusca, appartenenti alla famiglia Stiddara che nel 1990 uccise il giudice Rosario Livatino. Tra gli arrestati c’è anche un consigliere comunale di Palma di Montechiaro, eletto quattro anni fa nelle fila dell’Udc. L’accusa nei confronti degli indagati è di essersi avvalsi della forza intimidatrice della mafia per commettere gravi delitti, acquisire la gestione o il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici e procurare voti eleggendo propri rappresentanti in occasione delle consultazioni elettorali.

L’esponente politico sarebbe stato uno dei cosiddetti “capidecina” di Palma e avrebbe avuto in Rosario Pace, il punto di riferimento. Sarebbe stato “a disposizione della famiglia mafiosa” garantendo supporto e “contribuendo a rafforzare il prestigio criminale sul territorio”.

Determinanti, per l’inchiesta, sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta di Favara, che ha spiegato che “a Palma di Montechiaro a gestire ogni cosa c’è Rosario Pace, inteso ‘cucciuvì'” a capo del “paracco”, un gruppo criminale organizzato autonomo, non direttamente collegato a Cosa Nostra, che di questa ricalca lo schema organizzativo. Come la stidda, il “paracco” si affianca a Cosa nostra, di cui subisce l’autorità. Del gruppo fanno parte capi, sottocapi e capidecina.

Tra i più grossi tentativi di estorsione svelati dall’indagine dei militari ci sarebbe quello ai danni del gruppo di imprese che si è aggiudicato un appalto da 2,3 milioni nell’ambito del “Contratto di quartiere”.