Roma, 7 gen. (askanews) â Come Giano, divinitĂ del mondo romano e italico, che contemporaneamente guarda al passato e al futuro, Janus, la prima start up della facoltĂ di Architettura di Sapienza, si propone di avere âuno sguardo al passato, con gli occhi del futuroâ, unendo alle competenze acquisite nel contesto accademico le Information and Communication Technologies (ICT) â come la realtĂ virtuale, la realtĂ aumentata, le ricostruzioni tridimensionali, i panorami virtuali/interattivi e i musei virtuali â per produrre contenuti di alta qualitĂ da proporre a un mercato specialistico, pubblico e privato, costituito da musei, soprintendenze, comuni e fondazioni.
âLa pittura, la scultura e lâarchitettura hanno sempre avuto un ruolo pedagogico basato sullâutilizzo consapevole del linguaggio visuale per trasmettere in modo evocativo e immediato specifici messaggi â spiega il coordinatore scientifico Graziano Mario Valenti del Dipartimento di Storia, disegno e restauro dellâarchitettura della Sapienza. âLâoperazione culturale che si intende perseguire è quella di condividere la conoscenza, senza che il background dellâutente sia una discriminante e di stimolare il senso di partecipazione e di coinvolgimento emotivo al bene culturaleâ.
Tale concezione â spiega Sapienza â si traduce in un museo virtuale inteso non semplicemente come âcontenitoreâ di arte, ma come luogo, strumento di interazione e di dinamicitĂ in cui il visitatore è svincolato dai limiti di gravitĂ e di impenetrabilitĂ dei corpi. In questo modo si può immaginare che, per esempio, le tele bidimensionali possano diventare stanze tridimensionali in cui colui che osserva entra nella scena, si fonde con lo spazio dellâopera dâarte accedendo a un punto di vista diverso e privilegiato. Lâobiettivo è di proporre unâesperienza non sostitutiva, ma complementare e integrativa dellâesperienza reale.
Il processo di costruzione/ricostruzione virtuale avverrĂ essenzialmente attraverso tre fasi: una approfondita conoscenza dellâoggetto di studio, la produzione dei contenuti mediante lâanalisi dei dati acquisiti per la costruzione dei modelli virtuali e la comunicazione dellâoggetto con soluzioni innovative. In tutte queste fasi, dalla progettazione alla realizzazione commerciale, saranno fondamentali le competenze diverse e interdisciplinari dei componenti del gruppo di lavoro costituito da docenti, dottorandi e giovani laureati del Dipartimento di Storia, disegno e restauro dellâarchitettura.
âJanus si propone come unâazienda di âartigianato digitaleâ dove lâinnovazione si sviluppa bilanciando creativitĂ e competenzeâ aggiunge Simone Lucchetti, architetto e dottorando under30 della Sapienza e presidente della startup. âIl prodotto che Janus offre è innovativo perchĂŠ intende dare un nuovo significato e un nuovo valore alle ricostruzioni virtuali usando la tecnologia come un mezzo per veicolare contenutiâ.
Inoltre, per i prodotti e i servizi erogati, anche integrabili tra loro, sarĂ garantito un alto grado di personalizzazione in relazione alle esigenze del committente e allâanalisi dellâutenza finale. La comunicazione del patrimonio culturale, per far sĂŹ che venga compreso, deve avvalersi di mezzi comunicativi immediati, che coinvolgano emotivamente lâutente, senza sminuire o banalizzare i contenuti. Il progetto Janus è dunque nato con lâintento di migliorare il modello tradizionale di comunicazione realizzando allo scopo prodotti che, con lâausilio di mezzi tecnologici, raccontino storie e propongano esperienze, per avvicinare e rendere partecipi del patrimonio culturale e dei valori che esprime una comunitĂ di utenti sempre piĂš ampia ed eterogenea.
Oltre a Graziano Mario Valenti e Simone Lucchetti, il team imprenditoriale è formato dai docenti Fabrizio De Cesaris, Tommaso Empler, Elena Ippoliti e dai dottori di ricerca, dottorandi e specializzandi Roberto Barni, Daniele Bigi, Adriana Caldarone, Giulia Catalani, Marika Griffo, Antonio Mirandola, tutti afferenti al Dipartimento di Storia, disegno e restauro dellâarchitettura, per un totale di undici persone impegnate in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione e commercializzazione di prodotti innovativi che forniscono nuovo valore e nuovo significato alle ricostruzioni virtuali dei beni culturali.