Fondazione Gimbe: nuovi casi in calo, ma crollano tamponi (-18%)

Ospedali ancora saturi, in una settimana 4.879 decessi

DIC 10, 2020 -

Roma, 10 dic. (askanews) – Rallentano i nuovi casi di Coronavirus in Italia, ma crollano i tamponi: un crollo “ingiustificato” pari al 18,1% in meno rispetto alla settimana precedente. D’altra parte, gli ospedali sono ancora saturi, tant’è che ricoveri e terapie intensive restano sopra la soglia di saturazione in 15 regioni. E sono stati registrati ben 4.879 decessi in una settimana. Ora, con l’inverno alle porte, “l’imprevedibile impatto dell’influenza stagionale, l’imminente passaggio al giallo dell’intero paese e il legittimo entusiasmo per il vaccino in arrivo” si potrebbe verificare quella “tempesta perfetta che può innescare la terza ondata”.

Questo, in sintesi, il parere della Fondazione Gimbe in base al monitoraggio eseguito nella settimana 2-8 dicembre che conferma, rispetto alla precedente, una flessione dei nuovi casi (136.493 vs 165.879), a fronte di una riduzione di oltre 121 mila casi testati (551.068 vs 672.794) e di una sostanziale stabilità del rapporto positivi/casi testati (24,8% vs 24,7%).

“Anche questa settimana – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – si confermano evidenti segnali di rallentamento del contagio quali la riduzione dell’incremento percentuale dei casi totali (8,4% vs 11,4% a livello nazionale, registrata anche in tutte le Regioni) e del numero dei nuovi casi settimanali, ma l’effetto non è dovuto solo alle misure introdotte”. Rimane infatti stabile il rapporto positivi/casi testati e, soprattutto, si registra un’ingiustificata riduzione di oltre 121 mila casi testati (-18,1%), che solo in 5 Regioni aumentano rispetto alla settimana precedente.

“Da questi numeri – spiega Cartabellotta – emergono tre ragionevoli certezze: innanzitutto che le misure introdotte hanno frenato il contagio; in secondo luogo che l’effetto delle misure sull’incremento dei nuovi casi è sovrastimato da una consistente riduzione dell’attività di testing; infine che, a invarianza di misure restrittive, la discesa della curva sarà molto lenta, certo non paragonabile a quella della prima ondata”.