Milano, stupra la figlia del cugino: salvadoregno in carcere

La vittima: "Mi ha minacciato di tagliarmi la testa"

NOV 20, 2020 -

Milano, 20 nov. (askanews) – Ha costretto una sua connazionale di 19 anni, figlia di suo cugino, a subire una violenza sessuale con la minaccia di tagliarle la testa. Dopo l’allarme lanciato da un’amica della vittima, l’uomo – un salvadoregno di 31 anni – è stato fermato dalla polizia all’indomani dello stupro e oggi è arrivata la convalida dell’arresto da parte del gip Tommaso Perna che ha anche ordinato la custodia cautelare in carcere.

La violenza risale a sabato scorso, 14 novembre, ed è avvenuta in un appartamento di Bresso, comune dell’hinterland Nord di Milano, dove la vittima vive insieme alla zia. “Lui e suo cugino – ha fatto mettere a verbale la 19enne ricostruendo davanti agli inquirenti la dinamica della violenza – hanno cominciato a bere dalle 5 del pomeriggio. Poi abbiamo cenato tutti insieme ed io sono andata in camera alle 21.00 circa. Loro hanno continuato a bere e ad ascoltare musica. Verso le 11.00 di sera è entrato nella mia camera il cugino di mio padre. Mi ha minacciata dicendomi che, se urlavo, mi avrebbe uccisa come ha già ucciso un’altra persona in El Salvador. Mi ha anche detto che questa persona l’ha uccisa tagliandogli la testa e gettandola in un posto lontano dal corpo. Mi ha detto che, se urlavo, avrebbe fatto lo stesso con me”. Una versione dei fatti smentita dal 35enne: “Non sono io a fare avances sessuali alla signora ed è lei a farle a me”, ha assicurato. Ma la sua linea difensiva non è bastata a fargli evitare il carcere.