Coldiretti Abruzzo: latte bovino, un settore al collasso

Il prezzo alla stalla sceso a 37 centesimi al litro

NOV 20, 2020 -

Pescara, 20 nov. (askanews) – Il settore latte in forte crisi anche in Abruzzo con il Covid19. In Abruzzo la situazione è critica: il prezzo dei mangimi e dei cereali destinati ad uso zootecnico cresce anche del 20% mentre le vendite del prodotto scendono a causa dello stop al canale Horeca, uno dei principali canali di vendita del latte fresco e trasformato. ‘Di contro, sono stazionari i prezzi del latte bovino all’origine, che non superano i 37 centesimi al litro e avevano già avuto un crollo di 2 centesimi con l’inizio dell’emergenza sanitaria (passando da 39 a 37 centesimi), con forte penalizzazione degli allevatori che devono sostenere costi più alti di gestione e ricavi minori per il prodotto invenduto’. Lo dice Coldiretti Abruzzo che lancia l’allarme arrivato dagli allevatori in un periodo di crisi generale, in cui il latte bovino viene penalizzato anche a causa dell’arrivo del latte straniero che attraversa le frontiere invadendo l’Italia con cisterne o cagliate congelate low cost di dubbia qualità.

“La situazione è critica e il settore, che è un segmento importante e tradizionale dell’economia agricola regionale, rischia il collasso soprattutto se non si sventa l’ulteriore diminuzione del prezzo alla stalla, che sarebbe la pietra tombale in un momento come questo – dice Coldiretti Abruzzo – bisogna fronteggiare la situazione con sostegni ed interventi mirati, le imitazioni alle attività di impresa devono prevedere a livello nazionale e regionale un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e anche l’occupazione”. Coldiretti Abruzzo ricorda inoltre che: “In Abruzzo c’è un gioco un settore che conta oltre 60 mila capi bovini di cui 15.000 vacche da latte e oltre 500 aziende specializzate nella produzione di latte bovino che garantiscono occupazione e prodotti controllati e di qualità”.