‘Ndrangheta, gip: Tallini sapeva di pericolo cosca

L'ordinanza di custodia cautelare

NOV 19, 2020 -

Roma, 19 nov. (askanews) – Domenico Tallini, “uomo politico calabrese, profondamente radicato da anni sul territorio di tale regione, sa benissimo quanto sia pericolosa la cosca Grande Aracri e sa benissimo chi è Domenico Grande Aracri”. Così scrive il gip del tribunale di Catanzaro in un passo dell’ordinanza di custodia eseguita oggi.

Sempre secondo il giudice Tallini “nel corso delle indagini che attraversano un arco di tempo di ben quattro anni, fa di tutto per tenere celato questo rapporto. Domenico Grande Aracri glielo porta Scozzafava, perché gli atti dimostrano che è Scozzafava – ‘ndranghetista sino al midollo – che lo mette in contatto con questo personaggio”.

Insomma “Tallini è piena1nente cosciente di adottare comportamenti che devono restare rigorosamente celati rispetto a probabili indagini degli inquirenti: raccomanda a Scozzafava di non parlare al telefono, perché ha sicuramente ‘il telefono sotto’; non sale mai sull’autovettura di Scozzafava, che è sottoposta ad intercettazione”.

Ad “ogni momento itnportante della vicenda, ad ogni contatto tra De Sole, Salvatore Grande Aracri, Sisca e Scozzafava, corrisponde un contatto tra Scozzafava e Tallini. A ben vedere, tutti questi personaggi si recano anche alcune volte a casa di Tallini; tutti ad eccezione di Salvatore Grande Aracri, che ha un cognome ingombrante”.

La “natura dell’investimento e le intenzioni di Domenico Tallini – si aggiunge – sono chiarissime in una frase che dice al telefono a Scozzafava il 3.8.2015: ~ insomma … L’investimento è per voi … mica lo facciamo per noi … No? – fino a mo’ ci abbiamo solo rimesso, omissis … però nonostante tutto … Anche gratis … insomma … e me lo fa … gli piace (inc.) … – Nella fase iniziale si investe … si investe su una cosa … che poi dovrebbe … Si … si … no … No … parliamo prima io e te e poi parliamo con gli altri. .. hai capito … – PERCHÈ Ml DEVI SPIEGARE MEGLIO COM’È IMPOSTATO TUTTO IL RAGIONAMENTO MO’…”.