Covid, PG Brescia avoca indagini per epidemia e omicidio colposi

Pm Cremona aveva archiviato: scelta politica Governo non è reato

NOV 6, 2020 -

Milano, 6 nov. (askanews) – “I provvedimenti assunti dal Governo e dal Commissario Straordinario durante l’emergenza Covid sono senz’altro catalogabili come scelte politiche dettate dalla situazione emergenziale e, pertanto, di per sé, non sono idonee a configurare fatti di reato”. Così il 30 luglio scorso un pm della Procura della Repubblica di Cremona aveva disposto l’archiviazione di un procedimento aperto dopo due esposti. Ma ieri il Procuratore Generale di Brescia, Guido Rispoli, ha avocato le indagini su sollecitazione dell’avvocato Giancarlo Cipolla del Foro di Milano, che assiste una donna che aveva presentato gli esposti chiedendo di accertare se ricorressero, in quanto da lei narrato, i reati di epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni colpose, e abuso ed omissione di atti d’ufficio.

Il pm di Cremona aveva iscritto il procedimento nel registro dei “fatti non costituenti notizia di reato”, il cosiddetto modello 45, e il 30 luglio ne aveva disposto l’invio degli atti all’archivio, senza alcun vaglio della magistratura giudicante. Nei due esposti veniva evidenziato che il 16 marzo scorso, in piena epidemia da Covid-19, con stato di emergenza deliberato dal Governo il 31 gennaio, dalla base americana di Aviano è partito un aereo carico di mezzo milione di tamponi (kit per la rilevazione del contagio da Covid 19) prodotti dall’azienda bresciana Copan Diagnostics Spa e diretto negli USA (aeroporto di Memphis). Si segnalava che il regolamento di Esecuzione Ue del 14 marzo 2020, vincolava, per 6 settimane, l’esportazione di dispositivi di protezione individuale, alla preventiva autorizzazione delle autorità competenti dello Stato membro in cui l’esportatore è stabilito. Secondo la normativa vigente era stato conferito al capo del dipartimento della Protezione Civile e al Commissario straordinario il potere di disporre la requisizione in uso o in proprietà, tra i vari beni, di presidi sanitari medico-chirurgici. E ancora, che da evidenze cliniche è emerso che dalla mancata esecuzione del tampone e quindi dal mancato tempestivo accertamento della patologia Covid-19 e conseguente cura corretta in modo tempestivo potrebbe esserci stata una “derivazione causale” di decessi per polmonite e/o embolia polmonare e arresto cardio circolatorio nella abnorme misura rilevata nei primi mesi del 2020.

Per di più il pg evidenzia, riprendendo il contenuto degli esposti, come la circolare del ministero della Salute del 9 marzo 2020, raccomandasse di effettuare il tampone per la ricerca del virus SARS COV-2, nei soli casi di pazienti con infezione respiratoria acuta grave e/o a contatto con caso probabile o confermato di Covid 19, nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi; e ancora che con circolare del ministero della Salute del primo aprile è stato raccomandato di evitare le autopsie e/o i riscontri diagnostici sui cadaveri nei casi conclamati di Covid 19. E, infine che la richiesta di offerta per kit e reagenti per la rilevazione della infezione da Covid-19 pubblicata sui siti della Presidenza del Consiglio, ministero della Salute, Protezione Civile e sulla piattaforma di gestione degli acquisti del Commissario Straordinario, risale al successivo 11 maggio, diversi mesi dopo la delibera dello stato di emergenza.

“I fatti storici descritti negli esposti sono sussumibili nell’ambito di determinate fattispecie criminose astratte” scrive il Pg e “costituiscono perciò una ‘notizia di reato’ e non si limitano a proporre una indefinita ipotesi di reato” evidenzia Rispoli, segnalando inoltre che nel caso specifico, trattandosi di atti e provvedimenti del Presidente del Consiglio dei ministri e/o del ministro competente, deve trovare applicazione l’art. 96 della Costituzione e la successiva legge costituzionale che prevede l’attivazione del Tribunale dei ministri di Brescia.

Anche per questo il Pg ha disposto l’avocazione delle indagini preliminari ordinando la formazione del fascicolo a carico di persone da individuare in cui si ipotizzano i delitti colposi contro la salute pubblica in relazione ai reati di epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni colpose, abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. Gli atti sono stati inviati anche al Csm. “Si tratta di un provvedimento di grande civiltà giudiziaria. In questo difficile caso la magistratura – dice l’avvocato Cipolla ad askanews – offre un esemplare lezione di indipendenza ed autonomia rispetto agli altri poteri dello Stato”.