L’ex procuratore di Aosta Longarini assolto anche in appello

La procura generale di Milano aveva chiesto 3 anni di carcere

NOV 5, 2020 -

Milano, 5 nov. (askanews) – Assoluzione confermata nel secondo grado di giudizio per Pasquale Longarini, l’ex procuratore facente funzione di Aosta finito agli arresti domiciliari nel gennaio 2017 con l’accusa di aver favorito due imprenditori della valle. Lo hanno deciso i giudici della seconda Corte d’Appello di Milano che hanno anche assolto gli imprenditori Geraldo Cuomo e Sergio Barathier, così come già stabilito dal gup Guido Salvini nel primo grado di giudizio. Il sostituto procuratore generale Fabio Napoleone aveva chiesto la condanna di tutti i tre imputati: 3 anni di carcere per Longarini, 2 anni per Cuomo e 2 mesi per Barathier, al netto dello sconto di un terzo della pena previsto per la scelta del rito abbreviato.

Longarini, difeso dagli avvocati Claudio Soro e Anna Chiusano, era imputato per induzione indebita, favoreggiamento e rivelazione del segreto istruttorio. Secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe ‘passato’ all’amico Cuomo alcune informazioni riservate su un’indagine coperta da segreto istruttorio, “rivelandogli” che la Guardia di Finanza intercettava le sue telefonate e consentendogli così di “eludere le investigazioni condotte dalla Dda di Torino” nell’ambito di un “procedimento penale” in “materia di criminalità organizzata”. Era anche accusato di aver esercitato pressioni su Barathier, imprenditore alberghiero che all’epoca dei fatti risultava indagato per reati fiscali dalla stessa Procura di Aosta, spingendolo “ad effettuare forniture di prodotti dal Caseificio Valdostano” di proprietà di Cuomo che lo avrebbe ricompensato con un viaggio in Marocco e forniture di mozzarelle e altri formaggi. Tutte accuse che erano già cadute nel processo di primo grado e che non hanno retto neppure al vaglio dei giudici del secondo grado di giudizio.